Striscioni ‘No Sprar’ a Venafro, CasaPound replica a Cuzzone: “Noi contro accoglienza business perché razzismo contro gli italiani”

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VENAFRO – CasaPound replica alle parole del capogruppo di maggioranza al Comune di Venafro, Marcello Cuzzone, che aveva accusato il movimento di ‘incoerenza’ per la netta presa di posizione contro l’adesione del Comune al progetto Sprar per l’accoglienza di 140 immigrati, secondo le cifre fornite dal Prefetto.

“Su una cosa diamo ragione a Cuzzone – afferma il responsabile isernino di CasaPound Italia Agostino Di Giacomo – siamo contro l’accoglienza business senza se e senza ma, indipendentemente dal fatto che i centri siamo gestiti dalle prefetture o dai Comuni. Questo perché lo riteniamo una forma di razzismo nei confronti degli italiani, perché distrae somme enormi di denaro pubblico (4,6 miliardi stimati per il 2017) per alimentare un meccanismo che arricchisce pochi privati e cooperative e crea discriminazione a danno dei cittadini, che complice la crisi economica e lo stato sociale allo sfascio sono abbandonati a loro stessi senza alcuna tutela”.

“Le tanto celebrate ‘iniziative per l’integrazione socioeconomica degli immigrati’, finanziate con denaro pubblico e comprendenti corsi per l’avviamento al lavoro, non trovano parallelo in analoghe iniziative per i venafrani, e non certo perché non ci siano nostri conterranei disoccupati che ne trarrebbero giovamento. A tal proposito, quando il Comune avvierà lo Sprar, sarà nostra premura monitorare tutte queste iniziative, renderle note alla popolazione e verificare se analoghi servizi saranno offerti ai giovani venafrani”.

“Del tutto fuori luogo poi – conclude Di Giacomo – le polemiche relative alle scritte fasciste comparse in città il 25 aprile, perché non legate in alcun modo al nostro movimento. Cuzzone si interroghi piuttosto sul perché compaiono ancora oggi scritte a favore del Fascismo e non di Togliatti o Berlinguer. Evidentemente il giudizio popolare sul Fascismo e sull’antifascismo non è lo stesso che ha Cuzzone”.