Termoli: la centrale Sorgenia diventa energy multifactory

Sorgenia e Nidec Conversion trasformano la centrale di Termoli in energy multifactory con sistemi BESS. Efficienza, sicurezza e apertura alle scuole il 1-2 ottobre

sorgenia nidec termoliTERMOLI – La centrale a ciclo combinato di Sorgenia a Termoli si trasforma in una energy multifactory: un modello di impianto che coniuga la produzione di energia da gas naturale con i sistemi di accumulo più innovativi. Queste batterie power intensive permettono di soddisfare il fabbisogno nazionale di energia in modo più sostenibile, flessibile e sicuro. Nei prossimi mesi la centrale di Termoli integrerà un sistema BESS (Battery Energy Storage System) su un’area di circa 1.000 metri quadrati dove saranno installati 8 container di Nidec Conversion che contengono sia batterie di ultima generazione sia inverter (power conversion system), un container ausiliario e 4 trasformatori.

La tecnologia scelta per le batterie ne garantisce per tutto il periodo di esercizio dell’impianto – calcolato su un lasso di tempo di almeno 15 anni – una capacità molto maggiore, con un incremento significativo della loro efficienza. Nidec Conversion, parte del gruppo giapponese Nidec Group, è tra i maggiori operatori a livello internazionale nella fornitura di Power Solutions, automazione industriale, power quality e BESS. Le soluzioni utilizzate per la centrale di Termoli sono state realizzate dall’azienda interamente in Europa. Con una capacità di 15 MWh, le batterie di questo sistema sono in grado di coprire il fabbisogno energetico di circa 40 mila famiglie in un’ora o di ricaricare contemporaneamente 3 milioni di cellulari, circa l’equivalente della popolazione di una città delle dimensioni di Roma. Una soluzione che, rispetto alle opzioni energy intensive, privilegia la rapidità e la precisione, assicurando così un bilanciamento del sistema elettrico nazionale in pochi millisecondi, con un impatto positivo sulla sicurezza e un contributo concreto alla riduzione dei rischi di blackout.

I BESS sono importanti protagonisti nel processo di transizione energetica, poiché consentono di integrare più facilmente le rinnovabili, stabilizzando l’approvvigionamento energetico attraverso una gestione flessibile dell’energia. Massimiliano Toro, Power Asset Director di Sorgenia, commenta: “La multifactory è un modello che unisce innovazione e tradizione industriale con l’obiettivo di valorizzare la tecnologia del ciclo combinato a gas naturale integrandola al meglio con le rinnovabili. Un progetto che prende forma per compiere una transizione energetica sicura e sostenibile”.

Franck Girard, Presidente di Nidec ASI sas e Responsabile per il segmento BESS in Nidec Conversion ha commentato: “La partnership con Sorgenia per questo progetto per noi è molto importante. È un ulteriore modo per dare risalto ai BESS in quanto tecnologie che possono effettivamente dare un cambio di passo nella transizione energetica, con benefici che vanno oltre la stabilizzazione della rete e la sicurezza energetica degli impianti, e riguardano anche le comunità locali. L’utilizzo delle rinnovabili e dei sistemi ad esse connessi sono imprescindibili dai programmi di sostenibilità nel prossimo futuro; perciò, Nidec Conversion affianca i suoi partner passo dopo passo in questa transizione: dalla progettazione, al training e alla manutenzione degli impianti”.

Per raccontare questa trasformazione, Sorgenia ha organizzato due giornate aperte alle autorità locali, alle scuole e al mondo dell’università. In visita alla centrale, oltre 200 tra studenti e studentesse degli istituti scolastici di Termoli G. Boccardi-U. Tiberio ed Ettore Majorana, e della facoltà di Ingegneria dell’Università Vanvitelli di Aversa. Sorgenia sta implementando il progetto di energy multifactory anche nella sua centrale a ciclo combinato in provincia di Lodi con l’impegno di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima) che prevede di arrivare a 80 GWh di capacità di accumulo entro il 2030, dai 13 attuali.

“Un traguardo ambizioso, reso possibile da investimenti in tecnologie dinamiche che privilegiano soluzioni scalabili e aggiornabili. L’obiettivo è rendere operativi questi impianti nel corso del 2026”, aggiunge Toro