AGNONE – “Una giornata intensa e colma di significato quella di oggi dedicata alla pace. Una giornata voluta da tutti noi, dagli alunni della scuola, dai loro docenti e da tutte le associazioni che hanno lavorato per la riuscita delle attività in programma. A tutti coloro che hanno contribuito va il sentito ringraziamento da parte dell’intera Amministrazione. Essersi riuniti non è affatto scontato. Essersi riuniti vuol dire aver testimoniato la nostra volontà di porre fine ai soprusi che si stanno consumando da diverse settimane a poche centinaia di chilometri dalle nostre case”. Così il sindaco di Agnone, Daniele Saia.
“La giornata odierna – aggiunge – ha rafforzato la consapevolezza di quanto la pace sia e debba continuare ad essere l’elemento fondante di ogni rapporto, sia esso istituzionale che umano. L’attacco della Russia nei confronti dell’Ucraina non è in alcun modo giustificabile. In tal senso, va ribadito ancora una volta che la Russia è lo stato invasore, l’Ucraina lo Stato invaso. Perché forse, recentemente, nel continuo fluire di notizie talvolta inattendibili, questo pensiero semplice e lineare è passato in secondo piano, tra giustificazioni e presunti altri colpevoli”.
Altro tema a cui occorre ridare la giusta attenzione è, evidenzia il primo cittadino, “il tema delle violenze. Ogni giorno in Ucraina ci sono persone che muoiono, siano esse combattenti o semplici civili; muoiono perché vogliono difendere la propria terra e perché ritengono ingiusto l’attacco ordinato da Putin. E ogni persona che muore rappresenta una ferita lancinante sul volto dell’intera umanità. Ed è per questo che non dobbiamo perdere di vista tale aspetto fondamentale: non lasciamo che, così come per le morti dovute al Covid, i dati passino in secondo piano. Un uomo che muore per via di una guerra in un mondo come lo conosciamo oggi è qualcosa di assurdamente folle. Una follia frutto di mancanza di ragionevolezza e di diplomazia. Un orrore che non trova alcun senso in un sistema così globalizzato in cui tutto viene condiviso”.
E conclude: “Insieme abbiamo il compito di mantenere alta l’attenzione sulla guerra, perché con forza dobbiamo chiedere tutti insieme che cessi. Non solo con riferimento alla guerra in Ucraina, ma anche relativamente ad ogni altra guerra che si sta combattendo nel mondo, come in Africa e in Medio Oriente. L’Italia e l’intera Comunità Europea devono essere pronte ad accogliere e dare sostegno a tutti coloro i quali fuggono dai conflitti. A tal proposito, anche Agnone può fare qualcosa nel suo piccolo e lo ha già dimostrato rispondendo con grande forza ed energia alle iniziative di solidarietà”.