“È un passo fondamentale – dichiara la consigliera Passarelli – e siamo già al lavoro per il regolamento attuativo che renderà operativa la legge e consentirà di avviare concretamente i progetti di inclusione lavorativa e sociale destinati ai cittadini più fragili”.
La norma punta a recuperare la funzione sociale dell’agricoltura, storicamente legata alla solidarietà e all’integrazione nelle comunità rurali, per trasformarla in un motore di sviluppo umano e territoriale.
Tra gli obiettivi principali: l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità, dei minori in carico ai servizi sociali, di soggetti svantaggiati e in condizioni di fragilità. Ma l’agricoltura sociale non si ferma qui. La legge prevede anche la realizzazione di servizi sociosanitari e terapeutici, attività educative e ambientali, progetti di riabilitazione e percorsi di crescita personale. Le fattorie sociali, riconosciute ufficialmente a livello regionale, potranno ospitare bambini in età prescolare e persone con fragilità fisiche, psichiche o sociali, offrendo esperienze di accoglienza, formazione e lavoro.
Il provvedimento introduce anche strumenti concreti per sostenere queste realtà: priorità nell’assegnazione di terreni agricoli pubblici, valorizzazione dei prodotti nei mercati locali, incentivi per l’inserimento dei prodotti delle fattorie sociali nelle mense scolastiche e ospedaliere.
“Questa legge – conclude la consigliera delegata al Welfare – rappresenta un’opportunità concreta per costruire un nuovo tessuto imprenditoriale, rilanciare la vocazione agricola del nostro territorio e, soprattutto, offrire dignità, lavoro e cura a chi vive situazioni di fragilità. È una sfida che possiamo vincere solo insieme, con il contributo di tutti”.
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