“Ciò consentirà – spiega – di avere nozione della presenza dei cacciatori sul territorio, del prelievo sulla specie, oltre a garantire l’incolumità dei partecipanti, il rispetto dell’ambiente e a contenere il più possibile i danni arrecati alle colture agrarie dall’eccessiva presenza di ungulati.
L’obiettivo finale – prosegue – consiste nel riequilibrare il numero di cinghiali e creare quindi una densità compatibile con lo sviluppo del territorio”. La gestione è affidata agli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) di Campobasso, Isernia e Termoli.
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