Anche le analisi chimiche di laboratorio, effettuate su un campione prelevato, hanno confermato un livello di THC notevolmente superiore, di otto volte, al limite consentito pure per l’eventuale coltivazione di canapa sativa per scopi autorizzati, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia.
Lo stupefacente, una volta essiccato e opportunamente lavorato, immesso sul mercato, avrebbe fruttato svariate decine di migliaia di euro.
Il contrasto ai traffici illeciti e i conseguenti risvolti economico-finanziari, vieppiù attraverso il sequestro dei proventi illeciti maturati in capo a chi pone in essere comportamenti illegali, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, si conferma obiettivo della “mission istituzionale” della Guardia di Finanza, con i Reparti del Corpo che continuano nel costante impegno anche di prevenzione, in un’ottica, altresì, di presenza sul territorio, volta ad incrementare la “sicurezza percepita” dall’intera collettività, a tutto campo, a fronte di fenomeni di illegalità.
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