“In questa circostanza – aggiunge il primo cittadino – abbiamo ricordato quel piccolo esercito formato da 700 giovani partiti da Capracotta e, in particolare, i 65 che morirono per difendere la nostra Patria. Giovani, la cui vita fu immolata per la costruzione di un Paese libero e unito. I loro nomi sono riportati nelle lapidi erette sulla facciata del palazzo comunale. Ma novembre, per la nostra comunità è anche il mese che ci fa ricordare i momenti più tristi, quelli della distruzione del nostro amato paese ad opera delle truppe tedesche in ritirata nel 1943. La furia distruttrice dei tedeschi durò 5 giorni, dall’8 al 12 novembre. Il giorno dopo, il 13 novembre del 1943, dopo aver distrutto quasi tutto il paese, i tedeschi, finalmente, si ritirarono verso il Sangro”.
E ancora: “Ognuno di noi ha il dovere di mantenere viva la memoria di quanto accaduto più di cento anni fa e di trasmettere alle nuove generazioni il testimone per preservare questo grande patrimonio rappresentato dall’Unità Nazionale. Oggi le armi pacifiche della democrazia e del dialogo sono sicuramente il mezzo migliore per contrastare tutte le azioni che potrebbero mettere in discussione l’unità del nostro paese. Un gesto semplice, ma fortemente simbolico, come la deposizione di una corona di alloro davanti alle lapidi che ricordano le giovani vittime del I° conflitto mondiale e i fratelli Fiadino è utile per non dimenticare e aiuta ognuno di noi a coltivare la memoria”.
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