Confcooperative Molise: “Case di riposo a rischio contagio”

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Il grido d’allarme giunge da tutte le strutture aderenti: “Servono tamponi per ospiti e operatori sanitari. Chiediamo anche ai sindaci di farsi carico delle nostre richieste”

REGIONE – “La situazione è grave. E questo è sotto gli occhi di tutti. Questo maledetto Covid-19 sta mettendo in ginocchio il Paese, colpendo senza guardare in faccia a nessuno. Ma quelli che ci rimettono maggiormente sono sempre i più deboli: in questo caso, gli anziani, anche e soprattutto quelli che vivono all’interno delle case di riposo. Negli ultimi giorni si sono susseguiti i casi di positività all’interno delle strutture su tutto il territorio nazionale. E il Molise purtroppo non sta facendo eccezione”. Lo ha riferito in una nota Confcooperative Molise. Si legge ancora:

“É delle ultime ore la situazione molto delicata di Cercemaggiore: all’interno della casa di riposo, facente capo alla Piccola Società Cooperativa Alba, ci sono tredici ospiti e tre operatori sanitari risultati positivi a seguito dei tamponi effettuati. La struttura, aderente a Confcooperative Molise, è chiaramente in emergenza, avendo personale in isolamento e dipendenti costretti a turni molto più lunghi del solito.

Purtroppo, anche all’interno di altre strutture si temono situazioni simili. E quelle aderenti all’Unione regionale della cooperazione lanciano un grido d’allarme ai vertici politici e istituzionali: “Vogliamo tamponi per gli anziani e per gli operatori sanitari che lavorano all’interno delle strutture”. Questo il messaggio forte e diretto che vuole raggiungere il presidente della Regione, Donato Toma, e i vertici dell’Asrem molisana.

C’è da dire che i vettori possibili di contagio sono molteplici per una casa di riposo: dalle ambulanze del 118 agli infermieri, dai dializzati che rientrano – per i quali si chiede anche una struttura specifica di appoggio – ai medici di base che periodicamente effettuano le visite all’interno delle strutture. E si parla anche di alcuni pazienti che sono costretti a recarsi negli ospedali per chemioterapie, interventi al pronto soccorso. Insomma, c’è timore di contagi perché il rischio è alto, inutile girarci intorno. E le conseguenze potrebbero essere drammatiche, considerando l’età avanzata degli ospiti delle case di riposo.

Confcooperative Molise si prende carico delle istanze portate alla luce dalle singole strutture appellandosi alla Regione e all’Asrem affinché si possa intervenire in contesti assai sensibili ed esposti “per proteggere il più possibile persone deboli e magari già affette da altre patologie”.

L’appello è allargato anche ai sindaci che magari possono intercedere per il proprio Comune con l’Asrem, chiamata a prendere decisioni importanti e non rinviabili per pazienti fortemente a rischio, bisogna ribadirlo. Istanze raccolte sul territorio, ascoltando le domande, le richieste e le comprensibili perplessità e paure provenienti dalle singole case di riposo che in un momento come quello attuale si ritrovano a gestire un quadro drammatico senza avere spesso gli strumenti per farlo.

Si ritiene a questo punto, ad esempio, necessario un intervento indifferibile del Presidente Toma che ordini la permanenza dei dializzati nelle strutture ospedaliere, al fine di evitare i rischi legati alla loro continua movimentazione che coinvolge tante persone, incrementando esponenzialmente il rischio di contagio.

La situazione nelle case di riposo va gestita con priorità. Anche per questo, l’Alleanza delle Cooperative richiede con urgenza la istituzione di un tavolo tecnico – da convocare con l’utilizzo della comunicazione digitale – al fine di affrontare tutte le problematiche in campo e contenere i rischi che stanno emergendo. Diversamente la situazione potrebbe sfuggire di mano”.