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Coronavirus, paziente bergamasco ringrazia i medici del ‘Cardarelli’: “In Molise sono rinato”

CAMPOBASSO – “Sono felice di essere stato trasferito a Campobasso. Mi trovavo nel mondo dei morti e sono rinato”. Non sono parole di circostanza, ma dettate sicuramente dal cuore, quelle riferite alla Tgr Molise, Telemolise e Teleregione da Mario Minola, architetto di Bergamo. Era stato ricoverato lo scorso marzo insieme ad un suo concittadino nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso a seguito dell’aggravarsi delle condizioni di salute e per la mancanza di posti letto ‘intensivi’ nelle strutture sanitarie della Lombardia.

Al suo arrivo il quadro clinico era stato definito ‘preoccupante’ dai sanitari del nosocomio regionale. Il professionista non si sottrae ai microfoni e racconta la sua odissea che si è conclusa nel migliore dei modi: guarito. Vicenda a lieto fine anche per il suo concittadino Manco Villavicencio, di origine Peruviana.

“Sono un amante del Sud – dice Minola – mi piace il calore della gente, l’ospitalità, il senso che danno alla vita, noi del nord non siamo così”. Un plauso, dunque, a tutto il personale sanitario del ‘Cardarelli’ perché “grazie a loro sono uscito da questa difficile situazione”. Poi, alla domanda di Telemolise su cosa farà appena tornato a casa, risponde così: “una bella bottiglia di Prosecco, anche voi avete il vino buono – sottolinea – ma ricominciare con una bottiglia da 16 gradi è complicato”.

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