Dialoghi interreligiosi dall’Aquila ad Agnone: tappa in Abruzzo e Molise per ‘The Last Twenty’

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agnone vista aereaAGNONE – Il dialogo interreligioso e la pace sono i temi al centro di “The Last Twenty”, l’evento nazionale partito lo scorso luglio da Reggio Calabria e che approderà in Abruzzo e Molise a metà settembre prossimo per riflettere, uniti, sulla povertà, la giustizia, la distribuzione del reddito. Una “quattro giorni”: dal 17 al 21 settembre che coinvolgerà L’Aquila, Sulmona, Agnone, Castel del Giudice e Colle d’Anchise. L’obiettivo è quello di rimettere al centro gli ultimi della Terra, analizzando le problematiche dei più deboli non solo da un punto di vista economico, ma soprattutto da un punto di vista sociale e ambientale.

Il fine ultimo è l’elaborazione di un documento condiviso da sottoporre ai “potenti” del Mondo che si riuniranno a Roma a fine ottobre prossimo., dal 21 al 23 ottobre. “E’ un momento di interculturalità e di interreligiosità – spiega Mario Ialenti, direttore della Pastorale del Turismo della Ceam – La partecipazione ai tavoli di personalità d irilievo internazionale che ascolteranno i giovani, i veri protagonisti di queste giornate, sono la conferma che possiamo rivoluzionare il mondo partendo dal basso con logiche inclusive. Ospiteremo circa 200 persone provenienti dai venti Paesi più poveri, giovani, personaggi di caratura mondiale internazionale che ascolteranno la voce dei giovani”.

Il Villaggio della Pace, ITRIA con la Pastorale del Turismo della Cei (nazionale e della Ceam) tra i promotori in Molise dell’evento insieme a Diocesi di Sulmona, Diocesi di Campobasso-Bojano, Diocesi di Trivento, Università degli Studi dell’Aquila, Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport e la cultura e Parco Culturale De Finibus Terrae, Whad (World Halal Development), Italia Batti muslim friendly.

“The Last 20 invita tutti a cambiare lo sguardo – conclude il Presidente di Itria, Dino Angelaccio – ad ascoltare le persone che vivono nel loro paese di origine o in quello di arrivo e dismetterla di parlare al loro posto. Insieme è possibile, soprattutto coinvolgendo le nuove generazioni, costruire un futuro diverso”.