“La decisione di procedere rapidamente all’emanazione di un disegno di legge per disporre il divieto di produzione e di immissione sul mercato di carne e mangimi sintetici – ha detto Luigi Frascà, Presidente Assomacellai Confesercenti – fa capire la necessità e l’urgenza di un intervento per fermare un processo che mira a stravolgere il consumo alimentare nel mondo e metterebbe a rischio il patrimonio agroalimentare italiano. È necessario che il nostro Paese si doti di norme severe per tutelare la ricchezza della nostra zootecnia e del grande tesoro professionale della tradizione della filiera carne italiana. È una valutazione che porteremo anche nell’Organismo interprofessionale della carne bovina che raggruppa le principali organizzazioni della filiera. Non si può alterare l’equilibrio della natura e del ciclo della vita in nome di un neo-illuminismo scientifico e della tutela ambientale dietro cui si nascondono interessi speculativi di grandi investitori e fondi internazionali che vogliono mettere le mani sul mercato mondiale della carne che è il comparto su cui più di altri si sta investendo in ricerca senza peraltro avere al momento alcuna certezza sugli effetti che il consumo potrebbe generare sulla salute umana”.
“Quella del Governo è un’azione determinante, ma mi aspetto che anche il mondo scientifico promuova iniziative per ostacolare la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte senza mucche, fino al pesce senza mari, laghi e fiumi – ha dichiarato Angelo Pellegrino, Direttore Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise – La questione, secondo la nostra Associazione, potrebbe assume carattere di emergenza sanitaria soprattutto in età pediatrica. Probabilmente i pediatri sono i maggiori sostenitori del Made in Italy e della Dieta Mediterranea; per cui, il sistema sanitario italiano è sostenuto anche da una forte azione di prevenzione derivante da una corretta alimentazione e da stili di vita salutari puntando sull’origine dei prodotti 100% italiani grazie alla filiera agroalimentare nazionale e l’importanza della dieta mediterranea nei primi tre anni di vita del bambino. Pertanto, ben venga il divieto di cibi sintetici soprattutto per il rischio che si correrebbero assumendoli rispetto agli effetti a medio e lungo termine ancora ignoti e non valutati”.
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