“Oggi c’è il fenomeno dell’emorragia di giovani che hanno un titolo di studio. Questi vanno fuori a lavorare. Ma chi non ce l’ha, resta ed è facile preda della camorra che li utilizza come manovalanza: spaccio, rapine, racket, pizzo, li inserisce e dà delle risposte. Rimane, comunque, un’azienda, una società per azioni che può contare su grandi ricavi – prosegue Don Aniello – Per invertire la rotta bisogna investire sulla cultura a 360 gradi, ma anche sullo Stato che deve essere più presente nei territori e deve dare delle risposte concrete”.
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