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Don Aniello a Termoli per incontrare gli studenti dell’Alberghiero

TERMOLI – “Per contrastare una camorra che è ammortizzatore sociale perché anche lo Stato manca, l’antidoto è la cultura, che è fatta di accompagnamento educativo, di sport, di studio, di formazione, di inclusione, di volontariato e poi di lavoro”. Così ieri a Termoli Don Aniello Manganiello, il prete di strada che ha combattuto la camorra e portato speranza nel quartiere Scampìa a Napoli, parlando agli studenti dell’Istituto Alberghiero di Termoli.

“Oggi c’è il fenomeno dell’emorragia di giovani che hanno un titolo di studio. Questi vanno fuori a lavorare. Ma chi non ce l’ha, resta ed è facile preda della camorra che li utilizza come manovalanza: spaccio, rapine, racket, pizzo, li inserisce e dà delle risposte. Rimane, comunque, un’azienda, una società per azioni che può contare su grandi ricavi – prosegue Don Aniello – Per invertire la rotta bisogna investire sulla cultura a 360 gradi, ma anche sullo Stato che deve essere più presente nei territori e deve dare delle risposte concrete”.

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