“Quando dice che il dramma delle Foibe seguirono la “durissima occupazione nazi-fascista” – prosegue la nota stampa – commette un grave errore storico dal momento che l’Istria era italiana dal 1918 e non per via di un’occupazione violenta bensì in virtú dei trattati di pace seguiti alla Grande Guerra, combattuta per liberare una terra che storicamente è sempre stata considerata italiana. Basti pensare che già all’interno della Divina Commedia Dante individuava Pola come confine italiano”.
“È triste – conclude la nota – dover leggere nel 2021 ancora queste posizioni antistoriche che prestano il fianco ai soliti revisionisti che vorrebbero sminuire la portata drammatica dell’evento dell’eccidio e dell’esodo di migliaia di nostri connazionali colpevoli solo di amare la propria Patria e la propria Terra. Per questi motivi da due anni chiediamo a gran voce l’intitolazione di una via o una piazza cittadina ai Martiri delle Foibe. Perché questa pagina di storia, nonostante una legge che ne sancisce la sacralità, ha ancora troppi detrattori, ed è finito il tempo di dover elemosinare rispetto per le migliaia di famiglie che furono distrutte, separate, esiliate”.
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