Il Macte presenta la 64esima edizione del Premio Termoli

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TERMOLI – Dal 30 maggio al 20 settembre, con una mostra che coinvolge le opere di 12 artisti contemporanei e gli esiti della call internazionale del Progetto di Rebranding della città di Termoli, il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta la 64esima edizione del Premio Termoli, uno dei più longevi riconoscimenti italiani che dal 1955 è una ricognizione sulla ricerca artistica italiana

Gestito dalla Fondazione MACTE dal 2020, e curato per la prima volta dalla stessa direttrice del Museo, Caterina Riva, il Premio si articola nelle sezioni Arti Visive e Architettura e Design e porta in mostra le opere multiformi di Mario Airò, Monia Ben Hamouda, Lucia Cristiani, Luca De Angelis, Binta Diaw, Adji Dieye, Roberto Fassone, Aldo Giannotti, Elisa Giardina Papa, Allison Grimaldi Donahue, Paolo Icaro e Jiajia Zhang, artiste e artisti scelti dal comitato curatoriale composto da Simone Ciglia, Gioia Dal Molin, Rossella Farinotti ed Emanuele Guidi.

“Dopo due edizioni con curatori esterni, mi è sembrato giusto intraprendere questo percorso direttamente — racconta la direttrice e curatrice Caterina Riva — anche perché ho imparato a conoscere il Premio e desideravo esserne protagonista. Il manifesto vuole mostrare la varietà degli interventi artistici. Saranno presenti 12 opere, tutte diverse, firmate da artisti italiani e internazionali. L’ingresso è gratuito per tutta l’estate, e chi verrà fisicamente al MACTE potrà votare l’opera preferita: un momento importante di ascolto e coinvolgimento del pubblico”.

Dal video alla pittura, dall’installazione alla fotografia, dalla scultura alla performance, il 64° Premio Termoli si apre a formati diversi diventando un osservatorio privilegiato sulle pratiche dell’arte contemporanea e offrendo punti di vista e prospettive molteplici che portano fuori dall’Italia o ad osservare l’Italia da fuori, come spesso capita ad artisti e curatori che lavorano tra nazioni e città diverse.

Il percorso espositivo comincia nella sala centrale del MACTE con le opere di Binta Diaw e Adji Dieye, che interrogano rispettivamente il corpo dell’artista e i protagonisti della liberazione coloniale del Senegal. Nell’installazione di Monia Ben Hamouda le spezie stimolano la vista e l’olfatto evocando la calligrafia islamica, mentre Luca De Angelis con la sua stratificata opera pittorica conduce lo spettatore in una palude verdeggiante con un cavallo bianco.

Per attivare l’opera di Aldo Giannotti serve complicità: tendendo i lacci della struttura è possibile comporre figure geometriche sulle pareti, mentre Allison Grimaldi Donahue ci conduce in un salotto fermo nel tempo, in riva al mare, con il sottofondo delle canzoni di Giuni Russo.

Roberto Fassone riprende i compagni di squadra nello spogliatoio e durante le partite di basket, inframmezzando storia agonistica a dichiarazioni di artisti come in un documentario; Mario Airò propone un esperimento di invisibilità con una tempera calligrafica su superficie bianca, e Paolo Icaro registra in una scultura tonda di gesso la poesia di un gesto e il limite fisico del fiato dell’artista.

Lucia Cristiani realizza arazzi-piante con foglie e fiori in metallo che portano i nomi delle donne che l’artista ha incontrato a Sarajevo. Elisa Giardina Papa presenta una video scultura in un paesaggio di maioliche ispirandosi alla cultura femminile, alle tradizioni orali siciliane e alle mitologie mediterranee. Infine Jiajia Zhang propone una visione giocosa e apocalittica dei social, in un mescolarsi di notizie catastrofiche, gattini e televendite, che consumiamo mentre ci consumano.

Attraverso il lavoro di artisti scelti senza limiti di età o prescrizioni sul tipo di opera, la mostra vuole essere un dialogo tra generazioni artistiche diverse e con il pubblico, che potrà dare la propria preferenza per l’assegnazione del Premio, votando l’opera che riceverà una menzione speciale. Come sempre, l’opera vincitrice della 64° edizione del Premio Termoli sarà poi acquisita nella collezione del MACTE Museo d’Arte Contemporanea di Termoli.

Per quanto riguarda la Sezione Architettura e Design, tra gli oltre 400 progetti che hanno partecipato al concorso internazionale di Rebranding per la città di Termoli attraverso la piattaforma online Terraviva, in mostra verrà esposto l’esito della scelta di una giuria internazionale che ha scelto un primo, secondo e terzo premio. Verranno inoltre esposte anche le 10 menzioni speciali e altre 30 saranno visibili sul sito di Terraviva.