La Magnolia Campobasso, parola a Roberta Di Gregorio

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roberta di gregorio in entrata

L’esterna, domani dottoressa in Scienze Motorie: «Una bella sensazione che ci godiamo, consapevoli che il momento decisivo è più avanti»

CAMPOBASSO – Un avvio di stagione arrembante con tre successi in altrettante uscite e due esami di rilievo, come quelli interni con altrettante big come San Giovanni Valdarno (all’esordio) e Faenza (sabato scorso), superati con carattere e determinazione.

Il primato in classifica – una sorta di linea di continuità con quello che è stato, per larga parte, il percorso della passata regular season – nel girone Sud del torneo cestistico di A2 femminile sta divenendo quasi una tappa obbligata sul percorso di viaggio in casa La Molisana Magnolia Campobasso.

E, tra le viandanti in divisa rossoblù, c’è chi – come il capitano Roberta Di Gregorio – è il fil rouge di tutta la storia del team del capoluogo di regione.

TEMPI BELLI – «È senz’altro una bella sensazione – concorda l’esterna tarantina – e ce la godiamo appieno. In quest’avvio, disputato senza Camille Giardina e contro avversarie, come San Giovanni Valdarno, che nel roster già presentavano la propria straniera, è emersa quella che è una maturità accresciuta di questo gruppo, vuoi per la presenza di un elemento come Carolina Sanchez, vuoi perché, per noi confermate, c’è una base molto profonda. Siamo felici di questa situazione, ma siamo altrettanto consapevoli, forti della lezione dell’ultima stagione, che il momento decisivo non è certo l’attuale».

MEMORIE E PROSPETTIVE – L’inbetween tra quanto è stato e quanto potrà essere si racchiude, nell’universo rossoblù, in una serie di sensazioni che fanno da cornice al momento attuale.

«Senz’altro l’uscita nelle semifinali playoff del passato torneo ci ha lasciato dentro dell’amarezza per quello che avevamo costruito per quasi sette mesi e che non si è finalizzato. Questo ci ha portato, nella gara contro Faenza, a non disunirci quando le nostre avversarie sono rientrate e a disputare una gara di assoluta costanza con San Giovanni Valdarno, nella consapevolezza che in questo torneo sarà fondamentale mantenere al massimo la concentrazione in ogni gara, che sia in casa, dove dalla nostra abbiamo il sostegno di un pubblico unico, oppure in trasferta nella certezza, comunque, che i conti si faranno solo alla fine».

«Dalla nostra, oltre ad un vissuto comune che noi confermate ci portiamo dentro, ci sono le peculiarità di un elemento come Carolina Sanchez da cui apprendiamo tanto in partita come in allenamento, perché, da quello che è il suo palmares alle spalle, contribuisce ad innalzare, e non poco, le nostre qualità. Lucia Di Costanzo è tornata in Molise, forte di una stagione a San Giovanni Valdarno da leader. Nena Chrysanthidou ha una volontà di ferro, Giorgia Amatori un’energia costante a conferma di quelli che sono innesti mirati. Il tutto, tra l’altro, in attesa del sostanzioso contributo che potrà fornirci Camille Giardina».

ROTAZIONI LUNGHE – Dettagli sinonimo di una profondità importante nelle rotazioni rossoblù, che fa del gruppo campobassano un team dalla conformazione simile alle big del girone Nord.

«Anche altri team del nostro raggruppamento – precisa Di Gregorio – hanno numerose opzioni. Con certezza avere una ‘squadra lunga’ dà la possibilità di offrire pochi punti di riferimento alle avversarie. E, senz’altro, l’imprevedibilità e la possibilità di poter tenere i ritmi costanti saranno armi fondamentali. Nel quadrangolare di Crema abbiamo avuto modo di vedere le opzioni che squadre come Moncalieri (che può contare su ben dodici rotazioni) e la stessa Crema utilizzano come filosofia cestistica».

«Nel nostro caso – prosegue – la profondità delle rotazioni nasce anche da un preciso lavoro in allenamento, che ha fatto sì che le new entry si siano inserite come se fossero state sempre qui».

AMPIO MARGINE – Con l’inserimento di Giardina che sarà il leitmotiv di questa fase di stagione, con certezza, per la stessa Di Gregorio, le magnolie, dalla loro, hanno un potenziale particolarmente ampio ancora da esprimere.

«Probabilmente – riconosce l’esterna dei #fioridacciaio – siamo ancora al 60% del nostro potenziale, ma del resto più si lavora e più ci si allena e maggiormente si affinano i meccanismi, considerando che occorre entrare in una filosofia di gioco ben precisa e sta a noi confermate fare da tramite con le nostre compagne e, per quanto visto sinora, il processo di apprendimento è stato senz’altro funzionale».

LIDI SARDI – Per le rossoblù lunedì è iniziato il percorso d’avvicinamento alla trasferta isolana di sabato sul parquet della Virtus Cagliari.

«Per me – chiosa la guardia rossoblù – giocare in Sardegna è un po’ come tornare a casa e senz’altro da un punto di vista emotivo mi dà una scossa non da poco (la prestazione della scorsa stagione in casa del Cus Cagliari ha rappresentato l’ultimo esempio di una lunga serie, ndr). Però non dimentichiamo che, sempre in terra sarda, abbiamo dovuto fare i conti con la gara di Selargius, quella per noi più difficile perché vinta all’ultimo secondo nella prima fase della scorsa stagione. Al di là dei ricordi, però, l’obiettivo sarà quello di allungare la striscia dei nostri successi e dare vita ad una bella prestazione, sia a livello collettivo che individualmente».

CONFETTI CESTISTICI – Intanto, un piccolo motivo di festa Di Gregorio potrà darlo a se stessa e alle sue compagne nella giornata di domani (mercoledì 16 ottobre). A Chieti, infatti, presso l’Università ‘D’Annunzio’, la giocatrice tarantina sarà proclamata dottoressa in Scienze Motorie dopo aver discusso, nei giorni scorsi, una tesi in Scienze delle attività motorie e sportive dal titolo ‘Influenza della distanza sul tiro in sospensione nella pallacanestro’, un compendio di fisica e biomeccanica applicato al centro motore della vita sportiva di una delle ‘senatrici’ nel roster dei #fioridacciaio.

Photocredit: Maurizio Silla