REGIONE – Nel secondo trimestre del 2025, il Molise ha registrato un timido segnale positivo sul fronte imprenditoriale: 428 nuove iscrizioni contro 325 cessazioni, per un saldo attivo di 103 imprese. Un dato che conferma la stabilità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma che continua a collocare la regione sotto la media nazionale e meridionale.
Il tasso di crescita si ferma infatti a +0,31%, contro lo +0,56% dell’Italia e lo +0,53% del Mezzogiorno. A trainare il bilancio sono soprattutto le costruzioni (+5 imprese), i servizi finanziari e assicurativi (+6, con una crescita dell’1,03%) e le attività di supporto alle imprese (+5 unità).
Tuttavia, i settori tradizionali mostrano segnali di sofferenza: il commercio perde 45 imprese, l’agricoltura 7, la manifattura 5 e la ristorazione 10. Il comparto commerciale, che rappresenta il cuore dell’economia regionale con oltre 6.800 imprese, segna il peggior risultato del trimestre.
Dal punto di vista giuridico, le imprese individuali restano le più diffuse, ma anche le più vulnerabili, con una crescita contenuta (+0,19%). Le società di capitale, invece, si confermano più dinamiche e resilienti, crescendo dello 0,86%.
In sintesi, il Molise mostra segnali di vitalità imprenditoriale, ma il ritmo è ancora troppo lento per colmare il divario con il resto del Paese. Serve una spinta più decisa per rafforzare i settori in difficoltà e sostenere la transizione verso modelli d’impresa più strutturati.
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