Ad accompagnarlo il direttore generale Mario Colalillo e il team manager Giacomo Reale. A fare gli onori di casa Giovanni Teberino, anima operativa della manifestazione, insieme ad alcuni degli organizzatori del Corpus Domini, la celebrazione che più di ogni altra racconta l’identità molisana.
Cirrincione si è detto subito colpito dalla potenza espressiva degli Ingegni, vere e proprie opere viventi sospese tra fede, arte e tradizione. Con attenzione e curiosità, ha voluto comprendere il significato profondo della sfilata, ascoltando aneddoti e riflessioni che intrecciano passato e presente.
Un video di sei minuti ha ripercorso la storia della manifestazione dal 1929 a oggi, in un viaggio emozionante fatto di volti, gesti e devozione popolare. Poi il momento più “social”: un selfie accanto alla sagoma del carro di Sant’Antonio Abate, una delle figure più amate della processione e simbolo di protezione e semplicità contadina.
Ma il gesto che ha suggellato la visita è arrivato poco dopo: il vicepresidente ha donato al Museo una maglia ufficiale rossoblù, a nome della società. Un regalo dal forte valore simbolico, che unisce idealmente due universi solo all’apparenza lontani — quello del calcio e quello della tradizione popolare — ma accomunati da un sentimento profondo: l’appartenenza.
“Spero che i colori della nostra storia, quelli della fede e quelli della squadra, non sbiadiscano mai”, ha detto Cirrincione al momento della consegna.
Una frase che sintetizza lo spirito di questo incontro: il Campobasso FC non è solo una squadra di calcio. È parte viva del tessuto culturale cittadino, un simbolo che dialoga con la storia e guarda al futuro con rispetto per le proprie radici.
L'Opinionista © since 2008 - Molise News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Privacy - Cookie