Pergolizzi nel post partita di Campobasso-Roma City

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rosario pergolizzi

CAMPOBASSO – Vittoria preziosissima in ottica corsa al primato quella agguantata dal Campobasso. Contro il Roma City Maldonado e Persichini regalano al lupo la tredicesima affermazione in campionato sotto gli occhi del Presidente Rizzetta e Mark Consuelos. Questo il commento a fine gara del tecnico Pergolizzi: “Siamo partiti bene, come con l’Atletico Ascoli, forse sul finire del primo tempo un piccolo calo fisiologico. Nel secondo tempo bene tranne nell’ultimo quarto d’ora, dove mi è sembrato di tornare alle prime partite come quella del Senigallia, quando ti subentrava quella paura. C’è anche da dire che la loro è una squadra molto fisica, che palleggia e gioca bene. Probabilmente ci hanno lasciato un po’ troppo spazio in avanti ma la conoscevamo e l’abbiamo preparata nel modo giusto. In avanti Di Nardo e Persichini per non dargli troppi punti di riferimento, come magari può capitare con Romero e Coquin non stava benissimo. Ci prendiamo il risultato che è importante e fa classifica però anche partite come oggi, ti fanno capire che è un campionato duro“.

Pergolizzi aggiunge: “Il 3-5-2 è un modulo considerato da tutti molto difensivo, forse. Io ho semplicemente cercato di capire e valorizzare tutti i singoli, di creare quel gruppo…mi chiedete come vorrei giocare? Oggi ad esempio avrei voluto giocare col 4-3-1-2 ma mi piacerebbe giocare anche col 3-4-1-2, anch’io avrei voglia di soffrire meno e giocare meglio, perché la verità è che si può giocare meglio, uno deve sempre provare a giocare meglio, però per come giochiamo il 3-5-2 è questo tipo di squadra. Poi mi dite c’è la mezz’ala con la gamba che deve andare dentro, ci sono i due quinti che devono avere passo e devono essere a livello organico, forti, poi devi avere i due attaccanti…lo sappiamo, però noi dobbiamo fare di necessità, virtù. In questo momento credo di star tirando fuori il massimo, poi è chiaro che più si avvicina l’obiettivo e più è fa la differenza vincere o perdere, giusto? E lì ci vorrà un po’ di estrosità, di coraggio in più”.