Motivo per il quale come sindacato, al pari di tutte le altre realtà coinvolte, dobbiamo esserci. I lavoratori e le lavoratrici che erogano tali servizi sono molto spesso soggetti a cambio di appalti o ad affidamenti diretti, che ricordiamo essere proprio uno dei problemi centrali del lavoro che oltre a provocare precarietà provocano insicurezza, a cooperative da parte delle istituzioni provocando una continua alternanza che determina perdita delle garanzie occupazionali.
Al riguardo uno degli esempi l’affidamento diretto avvenuto di recente dall’Ambito di Larino dove il personale si è visto trasformare il contratto da tempo indeterminato a tempo determinato. Tale incertezza delle garanzie occupazionali mette in una condizione di criticità e di poca serenità nell’erogazione di un servizio ad utenza, per di più, fragile. I lavoratori e le lavoratrici devono essere centrali anche nel dibattito pubblico con l’obiettivo di lavorare al fine di raggiungere condizioni e tutele che non possono più essere rinviate.
Ci preme comprendere se tale operazione risponda a reali criteri di razionalizzazione delle spese, una spesa che vada verso una maggiore efficienza del servizio. Se così non fosse si tratterebbe dell’ennesima operazione di facciata ben lontana dalla centralità del merito e dell’imparzialità. Ci preme però anche sottolineare come il confronto con le parti sociali e i sindacati debba avvenire in maniera strutturata, il dibattito deve essere costruito in maniera chiara, organizzato e costante” è la nota di Antonio Amantini, segretario generale FP Cgil Molise e Sabrina Del Pozzo, segretaria confederale Cgil Molise.
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