Diverse le posizioni di persone che, pur di ottenere l’accesso al beneficio, hanno dichiarato falsamente di averne diritto autocertificando qualità proprie o di familiari non rispondenti al vero. La maggior parte dei ‘furbetti’ ha omesso di dichiarare patrimoni immobiliari e redditi propri o di familiari appartenenti allo stesso nucleo che, per la loro entità non avrebbero permesso il beneficio del contributo assistenziale.
In un caso, addirittura, un imprenditore, pur avendo conseguito un reddito d’impresa di 49mila euro circa nell’anno di riferimento, aveva attestato all’Inps un reddito pari a zero. Oltre alle denunce in sede penale, diverse le segnalazioni all’Inps per i conseguenti adempimenti di carattere amministrativo nonché per la sospensione della liquidazione del contributo e le conseguenti procedure di recupero delle somme illecitamente percepite, complessivamente anche fino a 100.000 euro.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Molise News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Pubblicità - Contatti - Privacy Policy - Cookie Policy