Le indagini, come riporta l’Ansa, ruotano attorno ad una Fondazione attraverso la quale, gli indagati, mediante cooperative sociali da loro gestite e che si occupano di assistenza agli anziani, sarebbero riusciti ad appropriarsi di ingenti capitali successivamente utilizzati per l’acquisto di immobili di elevato valore, intestandoli in modo fittizio sia alla Fondazione sia ai parenti del principale indagato.
“Dagli accertamenti – ha dichiarato il procuratore Nicola D’Angelo – è emerso un articolato sistema fraudolento messo in atto da un cittadino italiano il quale, con la collaborazione di alcuni familiari e di prestanomi, distoglieva ingenti somme di denaro dalle società cooperative, simulando donazioni a favore della Fondazione, o giustificava le distrazioni delle somme attraverso generiche diciture che non trovano rispondenza con la realtà dei fatti”.
I capitali distratti sarebbero stati utilizzati per acquisire il patrimonio immobiliare che oggi è finito sotto sequestro. Gli edifici in questione sarebbero stati tra l’altro utilizzati anche per attività economiche in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza dei fondi legata a operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio. Sarebbe stato appurato, tra l’altro, che parte di uno degli immobili sequestrati, sempre intestato alla Fondazione, veniva utilizzato, senza titolo, da un’attività commerciale.
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