“Sono passati 14 anni da quel terribile 31 ottobre 2002, da quel terremoto che in una manciata di secondi ha sgretolato la scuola di San Giuliano di Puglia sotto la quale hanno perso la vita 27 bambini e la loro maestra, Carmela Ciniglio. Una scuola, un paese e una popolazione diventati il simbolo di un’Italia che voleva reagire e che aveva, e ha tuttora, bisogno di cambiare rotta, di investire sulla sicurezza.
La furia di quella violenta scossa ha seminato morte e distruzione, ha abbattuto le nostre certezze e spazzato via i punti di riferimento di un’estesa comunità che fa ancora fatica a rimettersi in piedi dopo aver pagato le conseguenze di una tragedia che resta la pagina più nera nella storia molisana dell’ultimo secolo. Dopo 14 anni la maggior parte delle crepe lasciate dal sisma, a fatica, sono state quasi tutte riparate ma le ferite no, quelle no, sono ancora aperte perché è impossibile dimenticare, perché non vogliamo dimenticare quanto accaduto a San Giuliano, né nel resto della provincia.
Un appello vorrei rivolgerlo però anche a chi ci governa in Europa e a Roma: non lasciateci soli, non dimenticate noi amministratori, i colleghi sindaci. Non possiamo affrontare, senza serie politiche europee, una programmazione di interventi mirati a migliorare e a rinnovare il nostro patrimonio edilizio. Se vogliamo davvero che simili tragedie non si ripetano più, occorre uno sforzo collegiale per non far spegnere i riflettori sulla necessità di sicurezza, che riguarda la nostra provincia e la nostra regione, come la gran parte dell’Italia. Noi amministratori, che siamo il front office della popolazione, possiamo fare tanto, ma non tutto quello che vorremmo e che è indispensabile per rendere sicure le nostre scuole, i nostri ospedali, le nostre case.
La buona volontà non basta, occorrono finanziamenti ad hoc, grande senso di responsabilità e di collaborazione per garantire più sicurezza. È una strada in salita, ne sono cosciente, ma l’unica che possiamo percorrere per dare risposte a quanti hanno riposto in noi fiducia. Un sentiero difficile e pieno di ostacoli come quelli che stiamo incontrando e tentando di superare a Campobasso per dotare la città di scuole sicure.
Il Presidente
Antonio Battista
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