Ambiente

Sant’Elena Sannita, raccolta porta a porta: alcune raccomandazioni

“La popolazione fa al meglio la suddivisione, ma occorre un ulteriore sforzo” riferisce il Consigliere Comunale Fosca Colli

SANT’ELENA SANNITA – Ormai è molto che anche a Sant’Elena Sannita (IS) è partito da tanto tempo il servizio porta a porta per la raccolta dei rifiuti urbani. Un piccolo sforzo che vale la pena per salvaguardare l’ambiente e anche il pianeta.

“La stragrande maggioranza degli utenti segue la specifica ripartizione degli scarti di famiglia e lo fa anche bene e con accuratezza. Ma qualcuno, per fortuna pochi, ancora non ha purtroppo ben chiaro – spiega il Consigliere Comunale Fosca Colli, giornalista – il perché lo si debba fare e perché sia indispensabile farlo. Si precisa che questo non vale esclusivamente per il nostro borgo, ma anche per altre località laddove presente la raccolta differenziata”.

Non a caso, la ditta Smaltimenti Sud, che svolge servizio di raccolta anche a Sant’Elena Sannita, rammenta che tutti hanno l’obbligo di effettuare la raccolta differenziata. Ricorda, inoltre, che dal 1° marzo dell’anno in corso è assolutamente vietato l’uso dei sacchi neri, i quali, quindi, non verranno più ritirati; si potranno così adoperare solo i sacchi trasparenti o semitrasparenti che lasciano vedere il contenuto e si dovranno inserire negli appositi mastelli per tipologia di rifiuto urbano.

Nello specifico si fa appello adoperarsi per diminuire il cosiddetto secco residuo ossia quella parte di rifiuti che si producono in casa e che non possono essere compostati o riciclati. “È fondamentale diminuire la quantità di rifiuto secco residuo indifferenziato, – sottolinea la Smaltimenti Sud in una nota – separando con cura tutto quello che può essere riciclato o trasformato (es. organico, carta, plastica, vetro, barattolame, verde e così via) e adottando metodi di acquisto sostenibili e consapevoli. Separare bene, in ogni momento della giornata, il rifiuto secco dai materiali che possono essere riciclati o trasformati in nuovi materiali è dunque molto importante”.

La ditta assicura che questi rifiuti, non potendo essere riciclati, verranno comunque utilizzati e recuperati in parte come CSS (combustibile solido secondario) nei termovalorizzatori per la produzione di energia elettrica/termica e in parte smaltiti presso la discarica per i rifiuti non pericolosi presente sul territorio. “L’impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati presente a Tufo Colonoco (Isernia), tratta meccanicamente il rifiuto indifferenziato, – conclude la Smaltimenti Sud – avviandone la maggior parte a recupero di materia ed energia. Questo è un elemento fondamentale e ci permette di ragionare in maniera innovativa rispetto al passato e soprattutto in piena ottica comunitaria di economia circolare”.

Quindi, se si vuole bene all’ambiente, se si vuole bene alla località dove si vive, se si vuole che le cose procedano al meglio a vantaggio di tutti, vale la pena fare uno sforzo in più e far sì che nel bidoncino del secco residuo finisca solo quello che realmente non può essere recuperato.

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