Le condotte oggetto di indagine, oltre a configurare la fattispecie di cui all’art. 455 c.p., costituiscono altrettante ipotesi di truffa consumata o tentata in danno dei destinatari del pagamento, la quasi totalità dei quali ha presentato formale querela. A carico degli indagati è stato individuato un grave quadro indiziario fondato sulle dichiarazioni delle vittime, sulle immagini dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali colpiti e sulla conferma ottenuta dalla Banca d’Italia rispetto alla falsità delle banconote spese dagli indagati e successivamente sequestrate.
Le indagini, coordinate e dirette da questa Procura della Repubblica e affidate alla Guardia di Finanza del Gruppo di Isernia e alla Squadra Mobile presso la Questura di Isernia, proseguiranno al fine di comprendere se gli indagati siano coinvolti anche nella produzione delle banconote contraffatte, delle quali è attualmente ignota la fonte. Nei prossimi giorni gli indagati, attualmente sottoposti alla misura cautelare degli Arresti Domiciliari, potranno fornire la propria versione dei fatti al GIP in sede di interrogatorio, fornendo eventuali elementi a propria discolpa.
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