Striscione del Blocco Studentesco a Isernia plaude all’abolizione del voto in condotta

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Striscione del Blocco Studentesco a Isernia plaude all’abolizione del voto in condotta

ISERNIA – “Senza condotta non hai più scuse: studente italiano ribellati!”, questo il testo dello striscione affisso a Isernia dal Blocco Studentesco che plaude all’eliminazione del voto in condotta. “Ormai diventato uno strumento per fini ricattatori nei confronti degli studenti – inizia la nota del movimento – siamo lieti che finalmente sia stato abolito da uno degli ultimi decreti attuativi della riforma della Buona Scuola”.

“Più volte il voto in condotta è stato utilizzato, molto più che i giudizi nelle singole materie, per decretare bocciature o reprimere le più svariate battaglie degli studenti. Una situazione che lasciava gli studenti in balìa di professori i quali, sulla base di criteri ambigui e poco chiari, potevano a loro arbitrario e insindacabile giudizio costringere a ripetere interi anni scolastici”.

“Non sono mancati – prosegue la nota – episodi surreali che hanno visto numerosi studenti, a prescindere da risultati anche meritevoli ottenuti nel loro percorso scolastico, venire minacciati di bocciatura per aver osato protestare contro l’atteggiamento di qualche professore”. D’altra parte, si sottolinea, “non è un voto in condotta a definire la disciplina, la quale invece si nutre di esempi positivi che ad oggi l’intero sistema dell’istruzione, dal ministero ai docenti, non è invece in grado di offrire, promuovendo anzi una visione della vita e della storia del nostro paese volta a demonizzare ogni ritrovamento di uno spirito identitario e combattentistico”.

“Al netto di questa scelta, alla quale provocatoriamente plaudiamo, pur auspicandoci una completa abolizione del voto in condotta anche per i licei e gli istituti superiori, ribadiamo il nostro giudizio negativo in merito all’intero impianto della riforma della scuola targata Renzi-Fedeli. Ora, almeno – conclude il Blocco Studentesco – gli studenti non avranno più motivo di temere ritorsioni da parte dei consigli di classe e d’istituto: non ci sono più scuse per non alzare la testa”.