Ovviamente, per sanare tale mancanza, i malfattori chiedono di avere immediatamente una somma di denaro, che oscilla tra i 1500 ed i 3000 euro, da affidare ad un loro incaricato che si farà vivo a breve, in genere accompagnato da un fantomatico legale della presunta assicurazione. Il “modus operandi” dei malavitosi consiste nel chiamare sulle utenze fisse di telefonia, lasciando poi la linea “impegnata” in modo che se la vittima subito dopo dovesse chiamare qualcuno per accertarsi dell’accaduto, a rispondere sono sempre gli stessi malavitosi. Si sensibilizzano i cittadini di allertare questa Questura di Isernia sull’utenza 113 nel caso vi fossero sospetti su presunti tentativi di truffa.
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