Toma al Festival del Sarà: “L’autonomia è un tema parlamentare”

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TERMOLI – “Non sono pregiudizialmente contrario all’autonomia rafforzata ovvero al regionalismo differenziato. Però prima di arrivare a delle intese tra le regioni che le hanno chieste, mi riferisco al Veneto, all’Emilia Romagna e alla Lombardia è necessario stabilire che cosa succede alle altre regioni, in particolare alle Regioni del sud”.

Così Donato Toma, Presidente della Regione Molise, intervenendo ieri sera a Termoli alla serata inaugurale del Festival del Sarà, che continua stasera e domani in piazza Duomo. “Noi abbiamo un problema di carenze infrastrutturali molto grave. Mi piacerebbe che si parlasse di attuazione della perequazione infrastrutturale, mettiamo tutte le regioni allo stesso livello sotto il profilo infrastrutturali per fermare lo spopolamento e per essere attrattive dopo di che parliamo di maggiore autonomia di altre regioni”.

Informati sul tema del regionalismo differenziato ma di fatto spaccati – con percentuali pari – sull’esserne a favore o meno. E prendendo posizione per le materie sulle quali possono legiferare sia lo Stato sia le Regioni, dal lavoro all’istruzione fino all’alimentazione.

È il quadro che emerge dall’indagine di mercato condotta dalla Digis Ricerche, che è stata illustrata ieri nella prima serata del Festival del Sarà e presentata da Nicola Cesare, Ad Cesare Group, sul giudizio degli italiani in merito ai temi dell’autonomia regionale avanzata. Con la partecipazione di sette governatori: Donato Toma (Molise), Sebastiano Musumeci (Sicilia), Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna, intervento in video), Luca Zaia (Veneto, intervento in video), Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, intervento in video), Vito Bardi (Basilicata), Mario Oliverio (Calabria).

Dall’indagine emerge che il 67,3% degli intervistati ha sentito parlare del percorso avviato da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna per l’ottenimento del regionalismo differenziato. Il 35,1% lo ritiene giusto, con un 37,1 contrario e il restante 27,8 che non si esprime.

Più nette le posizioni sui temi per i quali possono legiferare sia lo Stato sia le Regioni. Per gli intervistati va bene la concorrenza di entrambi per tutela e sicurezza del lavoro (54,5 per cento), istruzione (44 per cento), ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi (52,2 per cento), salute (43,2 per cento), alimentazione (37,5 per cento), porti e aeroporti civili (38,6 per cento). Per reti di trasporto e navigazione si preferisce la competenza esclusiva dello Stato (38,6 per cento) come pure su produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia (44,3 per cento).

L’autonomia potenziata preoccupa per divario che determinerebbe fra regioni povere e ricche. Il 63,1 degli intervistati teme che le Regioni più povere potrebbero avere problemi a garantire ai cittadini i livelli essenziali delle prestazioni in termini di istruzione e sanità.