Tutela legale dell’OMCeO di Campobasso per gli operatori vittime di violenza

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CAMPOBASSO – In una nota l’OMCeO di Campobasso esprime la sua amarezza per la presenza sul territorio regionale di luoghi di lavoro non sicuri per i professionisti sanitari, spesso vittime di ingiustificabili violenze nello svolgimento del delicato lavoro di assicurare e tutelare la Salute della collettività, pur in carenza di risorse e riorganizzazione regionale. Ecco quando riportato:

“In Italia si verificano in media tre aggressioni al giorno ai danni del personale medico e sanitario: le violenze denunciate riguardano prevalentemente gli operatori di Continuità Assistenziale, Pronto Soccorso, Reparti di Psichiatria e Medicina interna. Secondo uno studio recente della FNOMCEO un medico su due ha subito aggressioni. Il fenomeno è sottostimato in quanto molti colleghi, sfiduciati dall’indifferenza degli organi preposti sui rischi personali cui sono esposti durante l’attività di lavoro, non sempre denunciano gli episodi verificatisi ai loro danni, come accade purtroppo e tristemente anche nella nostra realtà regionale. Così capita che soprattutto i medici donne vengano a rappresentare al loro Ordine professionale incresciosi episodi di molestie o altre prevaricazioni; e il dato più allarmante è la rassegnazione che emerge dai loro racconti.

L’OMCeO di Campobasso ha da tempo in più occasioni formalmente richiamato l’attenzione della dirigenza aziendale e regionale sul fenomeno, chiedendo, alla luce degli obblighi di tutela del personale gravanti sulle Aziende sanitarie e delle ripetute raccomandazioni ministeriali emanate in tema di sicurezza negli ambienti di lavoro, di attuare misure efficaci di prevenzione e protezione degli operatori, fornendo una mappa delle sedi di Guardia medica meno sicure e prospettando soluzioni percorribili in tempi brevi quali video-sorveglianza e allarmi sonori, laddove non fosse attuabile l’immediato trasferimento di sede nelle Case di riposo o nei presidi del 118.

Registrato il perdurare delle criticità logistiche negli ambulatori e l’assenza di presidi che migliorino la sicurezza all’interno degli ospedali, nell’intento di essere realmente vicini, al di là delle dichiarazioni di solidarietà, ai colleghi vittime di aggressioni, nella seduta del 15 gennaio il Consiglio dell’OMCeO di Campobasso ha deliberato all’unanimità di assicurare agli iscritti che dovessero esserne oggetto la più ampia tutela giurisdizionale facendosi integralmente carico, acquisita la disponibilità del proprio legale avv. Mariano Morgese, dei relativi oneri e li affiancherà in giudizio costituendosi parte civile, auspicando che si concluda a breve la discussione in Parlamento del Disegno di Legge sulla violenza contro gli operatori sanitari”.