Vincent Carano, era molisano il grande scultore che realizzò importanti e prestigiose opere

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Era nato, il 31 marzo del 1884, a Carovilli in provincia di Isernia

CAROVILLI (IS) – Vincenzo “Vincent” Carano nacque a Carovilli (oggi provincia di Isernia) il 31 marzo del 1884. Sin da bambino mostrò una straordinaria capacità di “modellare” ogni sorta di materiale.

A poco più di dieci anni, con l’argilla, costruì un presepe che per anni fece bella mostra nella chiesa del suo paese natale. Nel 1899 i genitori lo inviarono ad affinare questa sua dote all’allora “Regia Accademia di Belle Arti” di Napoli.

Visse in un convitto e poi a soli diciannove anni, Vincenzo, decise di emigrare per gli Stati Uniti. Fu la sua fortuna. Arrivò ad “Ellis Island” nel 1903 a bordo della nave “Lahn”. Nel 1906 giunse in America la giovane Elodia De Luca, aveva diciotto anni, sua compaesana.

I due sin da ragazzini si erano giurati amore. Nel 1908 Vincenzo ed Elodia si sposarono ed ebbero, negli anni, ben sette figli: Alceo, Viola, Mario, Nestore, Aldo, Mildred e Dolores. Vincenzo, oramai solo “Vincent”, affrontò anche duri lavori ma sempre con la convinzione, assolutamente giustificata, che l’arte sarebbe stata la sua strada.

Così si iscrisse e frequentò la “Beaux-Arts Institute” di New York. In questa scuola, sita in Manhattan, si formarono i migliori architetti e scultori degli Stati Uniti. Tra questi lui: Vincent Carano. Fu successivamente a capo degli scultori della prestigiosa“ Tiffany Studios”. Sono innumerevoli i lavori realizzati da questo artista molisano e tutti di successo.

Vanno, tra gli altri ricordati, la statua del Generale e Maresciallo di Francia Joseph Jacques Césaire Joffre (ancora oggi al “War Museum” di Parigi); il busto del Presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson; il ritratto del Cardinale Patrick Hayes; le porte di bronzo del “Masonic Temple” di Philadelphia; il bassorilievo dedicato a Mark Hellinger (giornalista e produttore cinematografico); bassorilievo dedicato a Colin Kelly (uno dei più grandi eroi americani della Seconda Guerra Mondiale).

Poi nel 1948 quando morì “Babe” Ruth, una delle leggende del baseball statunitense, fu Vincent Carano ed essere chiamato a realizzare un opera che ricordasse, per sempre, il campione scomparso. Ancora oggi quell’opera campeggia all’interno del Monument Park “Yankee Stadium”. Vincent Carano morì a New York il 1 agosto del 1963.

A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”