Italo Stanco, uno dei più grandi scrittori e romanzieri italo-americani, era nato a Riccia

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Per anni sono circolati dati assai confusi e molte volte errati su questo grande scrittore e romanziere. Abbiamo cercato di fare ordine

Registrazio atto nascitaRICCIA (CB) – Ettore Luigi Aristide Moffa nacque a Riccia (CB) , il 20 dicembre del 1883, da Donato (“maestro elementare) e Teresina Massimo (“attendente a casa”). Facilitato dagli insegnamenti paterni acquisì, sin da piccolissimo e ben prima dei suoi coetanei, la capacità di “leggere e scrivere”. Capacità che affinò, ogni giorno di più, e che gli consentì, anni dopo, di divenire un prestigioso giornalista-scrittore.

Giovanissimo, nel 1902, frequentò le redazioni di alcuni giornali, interessandosi di “cronaca nera”, prima a Napoli e poi a Firenze. Aveva anche, con i “Fratelli Tornese Editori” di Napoli, pubblicato un volume di versi: “Bandiere della miseria” e un saggio critico “La Penna Italiana – Paralipòmeni”. Nel 1907 arrivò ad “Ellis Island, per la prima volta, sul piroscafo “Nord America”.

Dopo poco decise di raggiungere l’Argentina dove lavorò con “Il Giornale d’Italia” e con “America del Sud” (due giornali che si rivolgevano agli emigranti italiani). Nel 1909 tornò negli Stati Uniti dove conobbe, divenendone amico, lo scrittore-poeta Riccardo Cordiferro (pseudonimo di Alessandro Sisca) autore dei versi della celeberrima canzone “Core ‘ngrato”. Fu quest’ultimo ad introdurlo negli ambienti letterari e anche nella varie associazioni italo-americane. Italo strano fu tra i fondatori a New York di una rivista di critica artistica “Maga Arte” e di “Mondo Nuovo”.

Fu per lunghi anni redattore della rivista “La Follia di New York”. Italo Stanco scrisse numerosi romanzi, novelle e opere teatrali che vennero tradotte anche in spagnolo (dove usò lo pseudonimo J. Cansado) e francese. Elencare tutta la sua “produzione” è impossibile ma tra queste ricordiamo: “Dopo la colpa” (1913); “Il diavolo biondo” (1916); “Sull’Oceano” del 1922 (questo romanzo gli valse il paragone con il grande Edmondo De Amicis); “L’amica del Kaiser” (1925); “II Nemico del Bene”; “Le piovre di New York”; “Reginetta di Fuoco”; “La Marchesa Adriana”; “Sotto il Serenissimo Don Porfirio”. Scrisse anche numerosi “gialli” di successo. Fu redattore ed editore di uno dei più antichi giornali di lingua italiana il “Corriere d’America”. Conobbe divenendone amico sincero il sindacalista Arturo Giovannitti. Nel 1920 aveva sposò Elvira Scarlino dalla quale ebbe una figlia Edith. Morì nel marzo del 1954 e il “New York Times”, nell’occasione, lo ricordò con un importante articolo.

A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”