Lo scopo della mostra è di richiamare l’attenzione sul tema della colpevolizzazione a tutti i costi delle donne che hanno subito violenza, quasi come se il modo di vestire possa in qualche modo giustificare l’atto stesso della violenza. Niente di più subdolo che provare addirittura a far vergognare le vittime e provare a giustificare gli autori delle violenze. Con la mostra, che è fatta di 13 pannelli con gli abiti indossati dalle donne vittime di violenza e che raccontano altrettante storie di dolore, si vuole accendere una luce sul fenomeno e lanciare un messaggio educativo e di prevenzione per contrastare ogni forma di violenza e discriminazione fondata sulla differenza di genere.
Nessun abito, dunque, potrà mai rappresentare una giustificazione per qualsiasi forma di violenza. “Anche noi, nel nostro piccolo, da Capracotta, vogliamo dare una mano, perché ogni donna abbia il sacrosanto diritto ad essere rispettata, ogni giorno”, scrive il sindaco Candido Paglione sui social. “Dopo l’estate metteremo a disposizione la nostra mostra per chiunque vorrà – anche in altri luoghi – promuovere la cultura del rispetto delle donne e del contrasto a ogni forma di violenza”, conclude il sindaco.
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