A Isernia si ripete il rito della processione del Venerdì Santo

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ISERNIA – Ieri, 15 aprile, si è ripetuto a Isernia il rito della processione del Venerdì Santo, partita dalla chiesa di Santa Chiara, nel cuore del centro storico. La bara con il corpo di Gesù, scortata dai Carabinieri in alta uniforme, è stata portata per le vie della città dagli Incappucciati, che come tradizione hanno indossato un cappuccio bianco e una lunga tunica. Un rito come sempre emozionante che, dopo la sospensione causa Covid, è tornato a ripetersi.

I canti struggenti del coro, gli incappucciati scalzi, con la corona di spine e la croce in spalla, la commozione e le preghiere dei fedeli con la statua del Cristo morto e della Madonna addolorata, hanno così accolto il ritorno, dopo due anni di pandemia, di questo rito religioso così sentito, che neppure il bombardamento del 1943 riuscì a fermare.

Centinaia i partecipanti all’evento. Le Confraternite religiose hanno riaperto la chiesa di Santa Chiara, dove avviene la vestizione delle statue e di una parte degli incappucciati, ovvero i fedeli penitenti che nascondono la loro identità. La città si è fermata per circa tre ore: il corteo, aperto dal vescovo Camillo Cibotti, ha percorso le strade della parte antica e moderna di Isernia, fino a sciogliersi davanti alla Cattedrale dopo la benedizione.