“Mentre a Roma e a Bari si pianifica – prosegue l’esponente dell’opposizione a Palazzo D’Aimmo – in Molise non c’è stata alcuna trasparenza né coinvolgimento. Le nostre richieste avanzate in Consiglio regionale, fin da dicembre 2024, puntavano a garantire che eventuali intese con altre Regioni fossero fondate su dati aggiornati e certificati, non su accordi generici. L’idea che la Regione Molise possa essere trattata come mero serbatoio idrico resta inaccettabile”.
Infine Gravina conclude: “Il Governo annuncia interventi per recuperare la capacità originaria dell’invaso tramite sfangamento (dragaggio), ma il vero problema è che l’acqua in ingresso non basta già oggi a riempirlo. Parlare di questo intervento senza affrontare la reale disponibilità di risorsa rischia di produrre un risultato solo parziale e non risolutivo. Da parte nostra ribadiamo il concetto che nessun minimo garantito deve essere sottoscritto: qualsiasi prelievo dalle dighe deve basarsi esclusivamente sui surplus effettivi certificati, senza impegni vincolanti a prescindere dalla reale disponibilità”.
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