“Da parte nostra – afferma Francesca Bruno – erano state avanzate solo mozioni volte a garantire il rispetto del criterio di equità, a tutela dei cittadini italiani: era stata avanzata ad esempio la richiesta di una dichiarazione dell’ambasciata del cittadino residente ad Isernia con cittadinanza estera, che attestasse la condizione patrimoniale in patria: questo per evitare casi di ‘furbetti’ nullatenenti in Italia, ma benestanti nel paese di origine. Una mozione approvata ad esempio nel comune di Sesto San Giovanni, e riconosciuta valida dal Tar di Milano”.
“Quanto all’affermazione per cui il regolamento sarebbe stato approvato all’unanimità – prosegue Bruno – questa non corrisponde al vero: ad esempio il consigliere Mancini, cui erano stati bocciati emendamenti del medesimo tenore del nostro, si è astenuto al momento della votazione. Quanto allo slogan ‘Prima gli Italiani’, invocato da tanti che oggi siedono nei banchi della maggioranza in periodo elettorale, aspettiamo sempre che sia tradotta in fatti concreti, e ci dichiariamo disponibili a dare tutto il nostro sostegno a proposte concrete che vadano in tale direzione”.
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