Una recente indagine del sindacato FABI evidenzia, infatti, che il 6,12% delle sofferenze riguarda lo 0,02% dei clienti e che il 4,39% della clientela assorbe quasi il 60% delle sofferenze stesse. Infine un dato incontrovertibile (evidenziato in uno studio CGIA): a fine dicembre del 2011 i prestiti bancari alle imprese italiane ammontavano a 995 miliardi di euro mentre a fine 2024 ammontavano a 666 miliardi. Fatta questa precisazione resta il problema dell’accesso al credito, sempre più difficoltoso, per le piccole imprese che, ricordiamo, rappresentano circa il 95% del tessuto imprenditoriale.
Una difficoltà accentuata dalla crescente desertificazione bancaria: nel 2022 in Italia hanno chiuso 554 sportelli bancari (-2,6%); quattro milioni di persone vivono in un Comune senza alcuna filiale bancaria. Il Molise, in particolare, registra la più alta percentuale, in ambito nazionale, di comuni senza sportelli bancari. In questo difficile contesto, lo strumento del microcredito riveste un particolare valore in quanto si rivolge, particolarmente, a coloro che presentano difficoltà di accesso al credito tradizionale o ritenuti poco affidabili (“non bancabili”) dai circuiti tradizionali in quanto privi di garanzie patrimoniali consistenti.
Il microcredito è diventato globalmente noto nel 2006, quando l’economista Mohammad Yunus, fondatore della Grameen Bank (letteralmente Banca del Villagio), è stato insignito del Premio Nobel per la “pace”. Per microcredito, infatti, si intende la concessione di prestiti di piccolo importo, destinato ad avviare e/o sviluppare un’attività di micro-impresa o lavoro autonomo, per coloro che sarebbero normalmente escluse dal sistema di credito tradizionale non avendo garanzie da presentare. Una esclusione finanziaria all’interno della quale, spesso, si insinua l’usura. Così descrive la Commissione Europea il fenomeno dell’esclusione finanziaria: “una condizione di inabilità degli individui, famiglie, gruppi ad accedere a servizi finanziari di base in una forma appropriata tale da consentire lo svolgimento di una normale vita sociale nella società di appartenenza”.
Il microcredito, dunque, può rappresentare, proprio per questa fascia “finanziariamente debole”, un importante strumento per ottenere un finanziamento finalizzato a sostenere l’avvio e/o lo sviluppo di un’attività di lavoro autonomo o di micro-impresa, organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di società cooperativa ovvero promuovere l’inserimento di persone fisiche nel mercato del lavoro.
Secondo un rapporto dell’Ente nazionale per il Microcredito, ogni beneficiario del microcredito riesce a sviluppare un effetto leva di 2,5 posti di lavoro. In questo contesto, l’esperienza avviata dalla Cassa per il Microcredito riveste una particolare importanza in quanto nasce con l’obiettivo di favorire l’accesso al credito alle imprese, in un periodo particolarmente difficile per le imprese.
Nel rispetto delle tradizionali finalità del microcredito, la Cassa per il Microcredito tende ad offrire un’opportunità a coloro che, pur presentando difficoltà nell’accesso al credito tradizionale, intendono avviare o sviluppare iniziative imprenditoriali. Venerdì 4 luglio alle ore 17,00, presso la Sala Consiliare del Comune di Guglionesi si terrà un incontro nel quale, con il contributo di Saverio Rosa (che è stato uno tra i primi collaboratori dell’Ente Nazionale per il Microcredito), approfondiremo, partendo proprio dalla concreta esperienza maturata dalla Cassa per il Microcredito, la conoscenza del “microcredito”, dei servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio che accompagnano i soggetti finanziati, della rete capillare dei tutor che supportano l’azienda nella fase “pre e post” erogazione, del microcredito come strumento di “Finanza etica” orientato al “bene comune”.
Nell’incontro verrà, inoltre, presentato lo sportello di microcredito che sarà attivato a Guglionesi, d’intesa con la Cassa per il Microcredito. Lo “sportello” avrà il compito di: promuovere lo strumento del microcredito presso le Istituzioni e le organizzazioni sociali e professionali e l’intera comunità; attivare un’organica azione di animazione territoriale volta a stimolare la nascita di nuove imprese e la diffusione di una cultura d’impresa e del lavoro autonomo che rappresenta una leva strategica per lo sviluppo locale; valorizzare e sostenere quelle iniziative di “Economia sociale” attraverso le quali una comunità si “autorganizza” per trasformare i problemi sociali, economici e ambientali, in nuove opportunità di sviluppo. Saranno presenti, oltre il sindaco di Guglionesi Leo Antonacci, i suoi assessori, esperti del settore, imprese.
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