Campobasso

Scomparsa di Don Nicola Pietrantonio, il ricordo di Petraroia

CAMPOMARINO – Il sindaco di Campomarino, Vincenzo Norante, ha proclamato il lutto cittadino per la morte di Don Nicola Pietrantonio, parroco di Madonna Grande e punto di riferimento della comunità di cui ha sempre difeso diritti e dignità. Mercoledì 2 luglio, alle ore 11, in occasione dei funerali sono state poste le bandiere a mezz’asta. Di seguito la nota di Michele Petraroia:

“Le non ottimali condizioni fisiche mi hanno precluso di raggiungere la Parrocchia di Nuova Cliternia per esprimere direttamente il mio cordoglio ai familiari di Don Nicolino e alla comunità con cui ha condiviso speranze, gioie e dolori fin dal 1966.

Nel tratto pianeggiante più esteso del Molise grazie alla riforma agraria nell’immediato dopoguerra si avviò un progressivo insediamento di aziende agricole formando una borgata che oggi ha più abitanti di tanti comuni molisani. Nel tempo sono state completate strade, sono sorte cantine vitivinicole che oggi operano sui mercati nazionali ed esteri, l’irrigazione ha permesso di innovare e rendere più redditizia l’agricoltura, sono stati attivati servizi ed è cresciuta una nuova generazione figlia dei tanti arrivati dall’Abruzzo o da Santa Croce del Sannio, Cercemaggiore e altri paesi pugliesi, molisani e campani. Don Nicolino in questi anni è stato il riferimento principale per tutta la comunità.

E’ stato parroco ma ha dato un’anima a Nuova Cliternia, ha lottato insieme agli agricoltori e si è battuto per far migliorare le condizioni di vita delle famiglie, si è prodigato per risolvere i problemi di tutti e di ciascuno senza mai deflettere o arretrare. Le persone erano consapevoli che prima di andare al Comune, dai Carabinieri, in Ospedale, alla Regione o in qualsiasi altro ufficio, se passavano in Parrocchia trovavano la porta di Don Nicolino sempre aperta, e sapevano che se poteva si sarebbe prodigato per aiutarli.

Parlo per cognizione di causa avendo apprezzato la pacata determinazione, la tenacia e la costanza con cui seguiva le questioni. Si adoperò per fermare lo stravolgimento ambientale e preservare la salubrità della comunità e la salute dei cittadini. Se necessario non esitava a mettere a disposizione la Chiesa per agevolare riunioni di cittadini o promuovere comitati tesi ad affermare il bene comune e l’interesse generale.

Quando il 29 luglio del 2008 un bracciante rumeno di 35 anni venne abbandonato agonizzante e lasciato morire nelle campagne di Nuova Cliternia mi rivolsi a Don Nicolino e insieme a dei giovani volontari che lo aiutavano in Parrocchia nei giorni successivi ci recammo sul posto a mettere una croce in suo ricordo. Più volte degli ignoti nottetempo facevano sparire la croce e più volte con Don Nicolino andavamo a rimetterla anche insieme alla vedova e alla figlia di Gheorghe Radu. Non esitò fin dal prima istante a prendere posizione, e condannare il fenomeno del caporalato che da San Severo – Torremaggiore portavano ogni giorno braccianti, spesso clandestini o irregolari, a lavorare nei campi di Nuova Cliternia. Gheorghe morì perchè nessuno chiamò i soccorsi quando si accasciò a terra mentre caricava i cassoni di pomodoro con temperature proibitive.

Gli altri braccianti erano clandestini e per timore di essere rimpatriati si dileguarono. Impiegammo un anno e mezzo per rintracciare i familiari di Gheorghe ma ogni volta che andavamo a Nuova Cliternia sapevamo che le porte della chiesa erano aperte, che Don Nicolino ci aspettava, ci accompagnava sul posto e trovava sempre le parole giuste per rivolgersi a Maria e Valentina.

In una Terra in cui la Memoria svanisce rapidamente mi preme ricordare un Testimone di umanità che ha speso la vita prodigandosi per il bene del prossimo. Grazie Don Nicolino!”.

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Argomenti: Campomarino

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