Area di crisi complessa, riconosciuto anche il bonus 200 euro ai lavoratori in mobilità in deroga

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CAMPOBASSO – Come richiesto a luglio dalla Cgil Abruzzo Molise e dall’intero Cicas Abruzzo coordinato dall’assessorato regionale al lavoro, dopo il bonus 150 €, l’INPS (con il messaggio n° 4231 del 23 novembre 2022) ha riconosciuto ufficialmente il diritto per i lavoratori in mobilità in deroga anche alla percezione del bonus 200 €, misura che verrà messa in pagamento nel prossimo mese di dicembre. Carmine Ranieri, Segretario Generale Cgil, e Mirco D’Ignazio, Coordinatore regionale Inca, parlano di “una vittoria importante per i circa 150 lavoratori in mobilità della Val Vibrata e per i 300 molisani dell’area di crisi complessa di Venafro, Bojano e Campochiaro. Una battaglia i cui benefici saranno estesi a tutte le 19 aree di crisi complessa riconosciute nel Paese”.

Adesso però “si deve passare dalla politica di bonus e sussidi, a quella dell’occupazione. I riconoscimenti delle aree di crisi, infatti, non sono certo stati certo risolutivi per i problemi dei territori. In Vibrata, dopo la crisi del tessile prima e del metalmeccanico poi (Veco e Atr le ultime due grandi vertenze finite con la perdita di 300 posti di lavoro), non vi è mai stato il recupero di occupazione ed economia in quella che un tempo era una delle zone a più alta vocazione industriale della regione. Stesso discorso per l’area di crisi del Molise, dove nell’ambito avicolo, agroalimentare, tessile e metalmeccanico, non è più rinviabile un intervento di riqualificazione per una risposta, oltre ai lavoratori in mobilità, anche a quelli dipendenti di aziende in cassa integrazione straordinaria”.

È dunque necessario “trovare una soluzione occupazionale per queste persone, mediamente ultracinquantenni, condannate da più di cinque anni a vivere con meno di 500 € al mese, nel limbo dei “troppo vecchi per lavorare e troppo giovani per andare in pensione”. Non è quindi il furore ideologico con cui questo governo da un lato penalizza i poveri con il taglio di reddito di cittadinanza e maggiorazioni sulle pensioni e dall’altro avvantaggia i ricchi con una tassa piatta che diminuisce le imposte per i redditi fino a 85.000 euro, l’approccio utile a risolvere i problemi”.

Occorrono “politiche pubbliche, occupazionali e industriali, che offrano vere opportunità di lavoro a chi oggi non riesce a trovare un’occupazione e domani rischia di rimanere senza nessun sostegno, aggravando una situazione economica e sociale di famiglie che già adesso sono in difficoltà. Per queste ragioni, la battaglia per il riconoscimento dei bonus non sarà certo l’ultima. La CGIL Abruzzo Molise continuerà, nelle piazze, nelle aziende e in ogni luogo da dove possa arrivare la richiesta di giustizia sociale, a lottare al fianco di lavoratrici e lavoratori, disoccupate e disoccupati, pensionate e pensionati, studentesse e studenti, perché nessuno venga lasciato indietro”, concludono Ranieri e D’Ignazio.