Campobasso, 4 Novembre: l’intevento del sindaco Battista

192

4 novembre CampobassoCAMPOBASSO – In occasione delle celebrazioni del 4 Novembre è intervenuto ieri il sindaco di Campobasso, Antonio Battista. Di seguito il suo discorso:

“Buongiorno, porgo il mio saluto alla signora Prefetta della Provincia di Campobasso Maria Guia Federico, alle numerose autorità civili, religiose e militari, alle associazioni combattentistiche e d’Armi, alla Croce Rossa, al comitato delle Dame Azzurre, alle scolaresche e a tutti i cittadini che sono riuniti in questa piazza per celebrare il 4 novembre, festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.

Forze armate a cui rivolgo il mio più sentito ringraziamento per il delicatissimo e preziosissimo lavoro che svolgono per il nostro bene. Una giornata che deve assumere sempre più importanza al fine di riscoprire il più profondo significato da attribuire all’Unità, che va preservata perché valore sovrano e tutelata perché, mai come in questo momento, è messa in difficoltà da alcune tensioni separatiste che si manifestano in Europa e che arrivano a lambire anche il nostro Paese. Sentimenti da governare e da tenere sempre negli argini della nostra Carta Costituzionale per evitare di fare passi indietro, per non cancellare capitoli di storia che invece ci hanno portato, con fatica e sacrifici che qui ricordiamo, a conquistare invidiabili traguardi, ma che oggi qualcuno potrebbe mettere seriamente in discussione.

E invece occorre guardare avanti con fiducia, non avere paura del confronto, né di convivere con realtà diverse, perché solo costruendo ponti si rafforzerà il vero e umano senso di comunità. Festeggiare questa giornata, deve servire anche per prendere coscienza dei rischi che si corrono se si incrina la democrazia, se si minano le fondamenta della nostra Costituzione. Non possiamo permetterci di impoverire il nostro paese, di assistere ad un arretramento culturale e sociale, cosa che pure accade e che spesso sottovalutiamo. Come sindaco e presidente della provincia di Campobasso sono convinto che il 4 novembre vadano celebrati i pilastri della nostra Italia: l’Unità, la democrazia, la pace, la libertà, la solidarietà. Pilastri la cui solidità non deve mai essere data per scontata, ma che anzi va rafforzata giorno dopo giorno per il bene della collettività e perché senza tali basi non possiamo continuare ad essere un Paese civile, un Paese che vuole progredire solidarmente, senza rallentamenti o doppie velocità.

Ognuno di noi, nel solco delle proprie responsabilità, deve impegnarsi per difendere la compattezza e la solidità della nostra Italia in cui tutti dobbiamo credere di più anche tramite le funzioni che quotidianamente svolgiamo.

In questo 4 novembre mi piace puntare l’accento anche sul gran lavoro che svolgono le forze dell’ordine, i carabinieri, la polizia, la guardia di finanza, i vigili del fuoco, la guardia costiera, la grande macchina della Protezione civile e naturalmente i nostri militari che operano ognuno per le proprie competenze tanto sul territorio nazionale, come nelle acque territoriali diventate pericoloso corridoio (traffico di vite umane) per chi cerca di arrivare sulle coste italiane. Donne e uomini in divisa impegnati anche in delicate missioni di pace all’estero nel corso delle quali si sono sempre distinti per l’impareggiabile contributo apportato alle popolazioni locali. Missioni a volte costate molto care al nostro Paese che ha perso tanti suoi militari.

Com’è accaduto nel 2009 quando in un agguato in Afghanistan venne ucciso Alessandro Di Lisio. Un ragazzo, Alessandro, che credeva nella sua missione, che conosceva l’importanza della pace, che ha lavorato per riportarla in un Paese martoriato dalla guerra. E da Alessandro, e da altri uomini coraggiosi come lui, che dobbiamo prendere l’esempio per continuare a percorrere quella strada che ci ha condotti fin qui.

Come primo cittadino di questo capoluogo e in qualità di presidente della provincia di Campobasso difenderò sempre la libertà e la democrazia come la trasparenza e il lavoro di chi garantisce la sicurezza di questo Paese. E davanti a voi tutti voglio anche ringraziare chi, quotidianamente, compie in silenzio il proprio lavoro, oggi come ieri, quando i nostri genitori le nostre nonne e i nostri nonni si sono rimboccati le maniche, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, per ricostruire dal punto di vista economico e sociale un’Italia in ginocchio che aveva combattuto e che si era sacrificata.  Non posso non ricordare in questa giornata gli sforzi di ieri e di oggi e riconoscermi nel nostro tricolore in cui rivedo il simbolo di un edificante recente passato e di un domani migliore. Buon 4 novembre a tutti”.