“Riteniamo di aver raggiunto un buon risultato, soprattutto in termini di innovazione delle regole del dibattito politico. – ha spiegato il presidente della Commissione Statuto e Regolementi, Corradino Guacci – Sono tre in particolare le novità da segnalare. La prima riguarda la riduzione dei tempi di intervento, praticamente dimezzati. Si è passato dai 20 minuti per il primo intervento ai dieci attuali, dai dieci per il secondo a cinque e da cinque (per mozioni d’ordine, fatto personale e dichiarazione di voto) a tre. La pandemia, con le sedute convocate in modalità remota, – ha sottolineato Guacci – aveva già dimostrato come il dibattito politico si potesse utilmente condurre con i tempi dimezzati rispetto alle sedute in presenza. Pertanto abbiamo colto l’occasione per ridurre i tempi di durata del Consiglio (e relativi costi) per spingere verso l’acquisizione, da parte di maggioranza e opposizione, del valore della sintesi risparmiando a tutti, per primi i cittadini, reiterazioni di concetti volte esclusivamente a occupare strategicamente tutti gli spazi di tempo concessi.
Altra modifica apportata riguarda la anteposizione, nell’ordine del giorno e quindi nella discussione, delle proposte di deliberazione rispetto alle mozioni. In passato – ha precisato Guacci – l’approvazione delle proposte di deliberazione veniva, spesso, ritardata dal pur legittimo, ma a volte strumentale, utilizzo della mozione consiliare. Con l’inversione dell’ordine del giorno, dando priorità alle proposte di deliberazione abbiamo ritenuto di conferire velocità ed efficienza all’azione amministrativa. Al cittadino interessa principalmente, a nostro modo di vedere, che l’Amministrazione sia in grado, in tempi rapidi, di trasformare la visione politica e la programmazione in atti concreti, bandi, appalti, lavori pubblici.
Infine, – ha aggiunto Guacci – abbiamo disciplinato il tempo minimo di partecipazione alle sedute di Consiglio per avere diritto alla corresponsione del relativo gettone di presenza. Una regola già presente per le Commissioni che vincolava alla partecipazione, per almeno il 60% della durata della commissione, per avere diritto al gettone. Abbiamo così ritenuto necessario estendere il principio alle sedute di Consiglio limitando, al 30%, la presenza necessaria per ottenere il compenso, anche in considerazione della durata media delle sedute consiliari valutata intorno alle 7/8 ore.
Un ringraziamento – ha detto in conclusione Guacci – è infine doveroso rivolgerlo, per l’insostituibile apporto sia in termini di proposta normativa che di prezioso lavoro di collegamento tra le varie parti dell’articolato, al presidente del Consiglio comunale Antonio Guglielmi”
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