Campobasso, presentato all’Unimol il rapporto della Banca d’Italia

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Gravina: “C’è tanto da fare per innalzare le capacità di crescita del Molise. Le istituzioni sono chiamate più che mai a svolgere attivamente il loro ruolo di facilitatori”

CAMPOBASSO – Proseguono le iniziative comuni tra l’Università degli Studi del Molise e la Filiale di Campobasso della Banca d’Italia che questa mattina hanno portato all’organizzazione, presso l’Università degli Studi del Molise, del convegno che ha avuto come tema centrale di discussione e approfondimento “Il divario Nord-Sud. Sviluppo economico e intervento pubblico”. In platea, tra i tanti ospiti istituzionali, anche il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina.

Le analisi sintetizzate nel rapporto presentato dalla Banca d’Italia hanno fornito ai presenti un quadro aggiornato dei divari territoriali in Italia con riferimento al sistema produttivo, al mercato del lavoro, al finanziamento delle imprese e ai fattori di contesto e forniscono importanti riflessioni sulle priorità di intervento pubblico a favore del Mezzogiorno. A presentare la giornata hanno provveduto il professor Giovanni Cerchia, Direttore del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi del Molise, e la dottoressa Fulvia Focker, Direttrice della Filiale della Banca d’Italia di Campobasso. La presentazione del rapporto vero e proprio è stata curata dal dottor Antonio Accetturo e dal dottore Roberto Torrini, del Servizio Struttura Economica della Banca d’Italia. La professoressa Filomena Pietrovito e il professore Giuliano Resce, del Dipartimento di Economia dell’Università Università degli Studi del Molise, hanno fornito ulteriori spunti di discussione nel corso dell’incontro.

“Il rapporto presentato dalla Banca d’Italia ci ha mostrato chiaramente come sulle difficoltà economiche del Mezzogiorno hanno un loro peso specifico anche gli ampi ritardi nella dotazione di infrastrutture. – ha commentato Gravina – Il divario territoriale tra Nord e Sud riflette, in parte, una carenza di risorse che si è aggravata anche negli anni precedenti lo scoppio della pandemia. Vanno perciò individuate, da parte dei diversi stakeholder istituzionali, energie nuove da convogliare in un piano d’azione che sia capace di invertire la rotta, evitando che i nostri giovani continuino a lasciare il territorio dove sono nati, valorizzando magqgiormente le risorse del Mezzogiorno delle quali il sitema produttivo italiano,nel suo complesso, ha bisogno ben oltre quanto si tenda a immaginare.

C’è tanto da fare per innalzare la capacità di crescita del Meridione e del Molise. – ha aggiunto Gravina – Una crescita che crei occupazione, lavoro e che deve vedere risorse pubbliche e risorse private orientate alla realizzazione di uno sviluppo rientrante in un sistema produttivo pensato in favore delle comunità, con gli enti istituzionali impegnati attivamente nel ruolo di facilitatori.

Facendo leva sulle risorse disponibili grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, – ha detto in conclusione Gravina – gli enti istituzionali, in tutto il Meridione, devono ora mirare al miglioramento della qualità dell’azione pubblica.”