“Di fronte allo spettacolo della mobilitazione popolare in difesa del ‘Veneziale’ – afferma – che lancia un segnale di speranza per il futuro di questa città dimostrando che gli isernini sono pronti a lottare contro l’ennesimo atto di spoliazione deciso altrove, la politica ha il dovere di parlare chiaro su cosa sta accadendo: i commissari alla Sanità non fanno altro che rendere operativo un piano di rientro della spesa pubblica scritto a Bruxelles. Tale piano impone al Molise e a tutto il Paese tagli feroci ai servizi sociali, per costringere l’Italia a rimanere entro i ‘parametri europei’. Poco importa se questo significa mettere a rischio il diritto alla salute dei cittadini, che è sancito dalla Costituzione, con continue chiusure di reparti e tagli al personale: oggi tocca a senologia, domani magari al punto nascita, e poi chissà cos’altro, fino a rendere il ‘Veneziale’ uno scatolone di cemento, come capitato ad altri ospedali molisani”.
“Contro questo scenario desolante che altri vorrebbero imporci – continua il candidato isernino di CasaPound Italia alle Europee – la soluzione può essere solo una: uscire dall’Unione Europea per riappropriarci della nostra sovranità nazionale a tutti i livelli, compresa la sovranità di decidere autonomamente quali risorse destinare alla sanità per garantire servizi adeguati a tutti i cittadini, senza badare al ‘rapporto deficit-PIL’, battaglia che oggi solo CasaPound Italia porta avanti e di cui ha fatto la propria bandiera alle Elezioni Europee”.
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