I suoi genitori si erano sposati ad Agnone il 22 giugno del 1870. Ciro Saulino inizialmente emigrò verso l’Argentina dove visse e lavorò, per alcuni anni, a Buenos Aires. Successivamente fece ritorno, per un breve periodo, ad Agnone. Per poi ripartire, nel 1903, questa volta destinazione Stati Uniti. Giunse ad “Ellis Island”, con un fratello e due sorelle, sul piroscafo “ Prinzess Irene”. Stabilì la sua residenza a Youngstown, in Ohio, dove era già presente una nutrita comunità molisana. Suo padre Nicolantonio Maria Saulino, un commerciante, morì in Italia nel 1902.
La madre, rimasta vedova, raggiunse i figli a Youngstown dove morì il 21 dicembre 1912. Ciro, appena giunto in America, non era in grado di pronunciare una sola parola in inglese ma con determinazione frequentò la scuola serale dello Y.M.C.A. e, in pochi mesi, divenne padrone della nuova lingua. Per un anno lavorò nello stabilimento mercantile della “Agnone & Company”. Ma già nel 1913 aprì una sua agenzia di navigazione (per navi a vapore. Favorì l’arrivo di tanti suoi corregionali a cui trovava lavoro e abitazione).
A cui seguirono subito una sua banca e una agenzia di cambio. Grazie alla sua capacità commerciale e alla sua riconosciuta integrità personale riuscì a costruire un’attività molto fiorente. Divenendo un “leader” non solo della comunità italo-americana (che difese da ogni atteggiamento di ostracismo) ma della intera città. Abile oratore tenne discorsi improntati alla completa realizzazione dell’integrazione italo-americana. Per questo fu nominato dal Governo italiano Commendatore. Fu presidente dei “Figli d’Italia” dell’Ohio. Ciro sposò Elizabeth che gli diede sei figli: Angela, Nicola, Ciro, Jr. e Florence. Ciro Saulino morì nel 1932.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
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