La costruzione della regia conduce lo spettatore nello sviluppo della storia accompagnandolo con una scenografia simbolica che progredisce di significato. L’ambientazione, trasposta negli anni 30 nei costumi, suggerisce l’eleganza e il fascino non immune da possibili e improvvisi cambiamenti che mirano a far capitolare nella vertigine dell’inconscio. Una buona progettazione dove si deduce una particolare attenzione per lo studio drammaturgico di spazio e costume in naturale simbiosi e l’idea di regia è argomentata in maniera convincente.
Dottoressa in Arti dello Spettacolo, si è formata con registi internazionali quali Gianfranco De Bosio, Lorenzo Mariani, Willy Decker, Marina Laura Bianchi presso la Fondazione Arena di Verona, l’Opera di Roma e il Maggio Musicale Fiorentino. Ha lavorato come assistente alla regia e direttore musicale di palcoscenico in diverse produzioni tra le quali Pollicino di Henze al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano e L’Elisir d’Amore di Donizetti al Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano.
Attualmente collabora con l’Associazione Musicale Tito Gobbi, nata in onore del celebre baritono che cantò con Maria Callas, per la produzione sempre di L’Elisir d’Amore le cui recite si terranno nel maggio prossimo presso il Teatro Orione di Roma e il Flavio Vespasiano di Rieti.
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