Economia

Dazi Usa, Coldiretti: “Il 107% favorirebbe l’Italian sounding”

Claudio Papa

CAMPOBASSO – A pochi giorni dal grande risultato ottenuto da Coldiretti con la mobilitazione nazionale in difesa del grano italiano, che ha visto scendere in piazza a Bari, Palermo, Cagliari, Rovigo e Firenze oltre 20mila soci, fra cui più di 500 molisani, confluiti nel capoluogo pugliese, una nuova mannaia incombe sul vero made in Italy. Il pericolo questa volta arriva dagli Usa dove l’amministrazione Trump vuole applicare un dazio del 107% sulla pasta italiana che, se applicato, raddoppierebbe il costo di un primo piatto per le famiglie americane, aprendo di fatto un’autostrada ai prodotti “Italian sounding”, favorendo così le imitazioni e penalizzando le nostre imprese di trasformazione e di produzione primaria.

Un serio pericolo che non risparmia il Molise dove molti pastifici, più o meno noti, a cominciare da “La Molisana”, hanno conquistato, con enormi sacrifici e investimenti economici, importanti spazi sul mercato statunitense e che adesso rischiano di vedere scomparire il loro prodotto dagli scaffali dei supermarket e piccoli rivenditori Usa. Nel 2024, denuncia la Coldiretti, l’export di pasta Made in Italy negli Stati Uniti ha raggiunto un valore di 671 milioni di euro, un mercato strategico che verrebbe di fatto azzerato da un dazio di pari entità, cancellando anni di crescita e investimenti lungo tutta la filiera, dal grano alla tavola.

“Dobbiamo difendere e valorizzare la filiera della pasta, negli Usa come in Italia – ha affermato il presidente di Coldiretti Molise, Claudio Papa – per non svendere una delle nostre eccellenze simbolo. Così come chiediamo il giusto prezzo per il grano italiano – gli ha fatto eco il direttore regionale, Aniello Ascolese – riteniamo sia fondamentale garantire un giusto valore per la pasta”.

“Le accuse americane di dumping, ovvero vendita sottocosto – ha spiegato Papa – sono inaccettabili e strumentali al piano di Trump di spostare le produzioni negli Stati Uniti. Questo è uno scenario che va scongiurato e per questo la Coldiretti – ha aggiunto il presidente – chiede che il Governo italiano e l’Unione Europea si attivino con decisione per difendere il prodotto simbolo della dieta mediterranea e tutelare il lavoro, la qualità e la reputazione di un’intera filiera agroalimentare che rappresenta l’Italia nel mondo”.

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