“Una gran parte di voi viene da ogni luogo d’Italia e del mondo. E io sono uno tra voi: siamo qui perché riconosciamo che è olio particolarmente profumato l’esempio di vita veramente evangelica che Francesco ci ha continuamente offerto e a cui siamo venuti tante volte ad attingere, per alimentare la nostra lampada, ovvero la nostra fede e la nostra esistenza” ha aggiunto.
“Francesco – ha detto ancora il presule – si rivela discepolo di quel Maestro mite e umile che prende parola nel Vangelo di oggi. È piccolo: si riconosce fragile, stanco, oppresso e per questo il Signore del cielo e della terra gli rivela le sue ‘cose’, i suoi misteri. Si fa povero: rinuncia a dare spazio e voce al dotto e al sapiente (che abitano in ognuno). Egli smette di pensare di poter comprendere tutto o di illudersi che la vita passi dalla conoscenza o attraverso le maglie strette dell’intelligenza. Diviene discepolo: decide di seguire Cristo andando al suo passo, portando il suo peso, procedendo nella direzione che egli indica”.
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