Secondo quanto accertato dalle indagini, alcuni detenuti, per approvvigionarsi di stupefacenti da spacciare all’interno del Carcere di Larino, si facevano portare la droga da complici o familiari che la occultavano sul corpo, negli alimenti, nei cartoni o nelle scarpe al fine di superare i controlli carcerari. L’attività, tuttora in atto, vede impegnati oltre 30 carabinieri e 14 agenti della polizia penitenziaria in diverse perquisizioni locali e personali.
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