I tre dovranno rispondere di concorso in furto aggravato, ricettazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, ai sensi degli articoli 110, 624, 625, 648 e 707 del Codice Penale. Nella circostanza gli operanti intercettavano i suddetti in centro abitato di Termoli (CB), subito dopo che questi ultimi si erano appropriati di una Fiat Panda mentre la stessa si trovava parcheggiata in luogo pubblico.
Le immediate indagini consentivano anche di appurare che detti giovani erano giunti in Termoli (CB) a bordo di una Fiat 500, asportata poche ore prima mentre si trovava parcheggiata su una pubblica via del Comune di Foggia (FG). Durante l’intervento, i soggetti tentavano anche la fuga a piedi, venendo però subito bloccati dai militari. Venivano anche effettuate perquisizioni personali e veicolari d’iniziativa conclusesi con esito negativo, mentre durante il sopralluogo venivano rinvenute all’interno dei mezzi, inserite nei nottolini di avviamento, due chiavi alterate che venivano pertanto sottoposte a sequestro penale.
Nell’ambito del medesimo contesto operativo, inoltre, uno dei 17enni veniva anche deferito per minaccia ed oltraggio a Pubblico Ufficiale, ai sensi degli articoli 336 e 341 bis del Codice Penale, poiché all’interno della locale Caserma dell’Arma proferiva diverse frasi dal contenuto minaccioso ed offensivo all’indirizzo di un militare ed alla presenza di altri operanti. Le due autovetture rubate, previo recupero ed adempimenti del caso, venivano quindi restituite ai legittimi proprietari. Durante la successiva udienza dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni di Campobasso (CB), gli arresti venivano opportunamente convalidati poiché legittimamente effettuati ed a carico di uno dei giovani veniva confermata la misura degli arresti domiciliari, mentre agli altri due veniva imposto l’obbligo di permanenza nelle rispettive abitazioni di residenza in orario notturno.
Gli indagati potranno, nella futura sede processuale, esercitare compiutamente il loro diritto di difesa. L’operato dei Carabinieri dimostra, ancora una volta, l’estrema importanza rivestita dalla diuturna presenza dell’Arma sul territorio e dall’attenzione posta nelle specifiche attività di controllo; cose queste che fortunatamente – nel caso di specie – hanno permesso di assicurare alla giustizia i presunti autori delle condotte delittuose in questione, di recuperare e restituire il maltolto alle vittime nonché di evitare che venissero perpetrati ulteriori reati sul territorio.
L’attività di controllo del territorio, nell’ambito delle più ampie direttive impartite dal Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, proseguirà senza soluzione di continuità anche nell’immediato futuro, col prioritario obiettivo di fornire una costante ed attenta vigilanza, nonché una sempre maggiore percezione della sicurezza reale da parte dei cittadini, specie in relazione ai reati che suscitano maggiore allarme sociale come quelli predatori, frequentemente commessi da giovani e purtroppo, sempre più spesso, anche da minorenni.
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