Più precisamente, l’Anpi ha deciso di mettersi gratuitamente a disposizione «di quanti dovessero subire violenze di matrice discriminatoria come quelle che si sono verificate ultimamente a Pescara. A quanti non dovessero avere la possibilità di costituirsi parte civile, non soltanto per motivi economici, Anpi Pescara aprirà le sue porte mettendo a disposizione le proprie competenze».
L’iniziativa è stata presentata ieri dal presidente provinciale, Nicola Palombaro, con il vicepresidente Walter Rapattoni, l’ex procuratore capo Nicola Trifuoggi e l’ex consigliere comunale del M5S a Pescara Massimiliano Di Pillo.
Intanto, dopo aver denunciato il 20enne che ha pestato il giovane gay, i carabinieri di Pescara continuano le loro indagini per arrivare a identificare tutti i responsabili dell’aggressione avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 giugno sulla riviera, all’altezza della Nave di Cascella.
Nei giorni scorsi la vittima ha raccontato che cosa è accaduto a “La vita in diretta”, su Rai Uno, ripercorrendo la passeggiata che stava tranquillamente facendo insieme al suo compagno, «mano nella mano». Il ragazzo ha riportato la rottura della mascella ed è stato sottoposto a intervento chirurgico, con prognosi di 30 giorni.
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