Giulia Ciavarella: “A Campobasso c’è grande passione, la gente ti è vicina e ti incita

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Giulia Ciavarella Campobasso c’è grande passione, la gente ti è vicina e ti incita

L’ala rossoblù torna sul successo di Manila: “Figlio dello spirito di servizio appreso a Vazzieri. Unità ed umiltà dovranno essere le chiavi per il nostro lavoro”

Anche a più di qualche ora di distanza è un po’ come se non avesse ancora realizzato pienamente. Giulia Ciavarella, ala piccola della Magnolia Campobasso, è stata al centro dell’attenzione dei media nazionali per l’oro ottenuto – assieme alle compagne di squadra dell’Italbasket femminile tre contro tre – ai Mondiali di Manila nelle Filippine. Un successo storico – il primo di una nazionale azzurra – che ha messo il quartetto tricolore al centro delle cronache, sportive e non.

PERCORSO VIRTUOSO

In particolare, nelle sensazioni della stessa giocatrice rossoblù, si intrecciano con forza tutte le tappe di un percorso da applausi sublimato da un epilogo memorabile. “Evidentemente – spiega – era questo il cammino che ci era stato destinato. Certo è che ancora adesso non riesco a credere a quanto abbiamo fatto”.

BIG IN JAPAN?

Il basket 3vs3, tra l’altro, entrerà ufficialmente nel programma olimpico con l’edizione di Tokyo 2020 con l’Italia che – dopo l’affermazione iridata – avrà senz’altro gli occhi di tanti puntati addosso.

“Nulla è sicuro sino ad allora – aggiunge Ciavarella – e per quanto mi riguarda sono pronta già a mettere qualcosa da parte pur di seguire le ragazze in Giappone anche solo come semplice supporter. Di certo lavorerò con ancora più determinazione e volontà in palestra nella consapevolezza che tutti, sia noi che gli altri team, cercheranno di crescere il proprio livello per l’appuntamento a cinque cerchi”.

E se, come ha confessato nella conferenza stampa della Fiba subito dopo l’oro iridato, ha pianto dopo la selezione per i Mondiali, in caso di chiamata olimpica “rimarrei senz’altro paralizzata”, riconosce l’ala piccola capitolina.

CAMPOBASSO CALLING

Il successo della World Cup a Manila è stato figlio di un percorso che, per Ciava (così è chiamata dalla compagne di squadra nel chiuso dello spogliatoio) ha avuto il suo apice nella stagione vissuta coi colori rossoblù della Magnolia.

“A Campobasso sono cresciuta davvero tanto, soprattutto dal punto di vista mentale. Prima di venire in Molise ho giocato sempre in formazione laddove i giochi offensivi erano incentrati su di me. Così, grazie al lavoro con lo staff e all’interazione con le mie compagne, tutte giocatrici di un certo rilievo e con importanti esperienze alle spalle, sono riusciti ad allargare la mia visione di gioco e a capire quanto, in uno sport di squadra, sia fondamentale avere e trasmettere fiducia con gli altri elementi del gruppo”.

“Questa lezione di vita – aggiunge – me la sono portata dietro nelle Filippine, dove ho ascoltato con attenzione gli appunti che mi venivano fatti, occasione di crescita assoluta, mettendomi a disposizione delle altre mie compagne con grande fiducia nei loro mezzi e nella loro possibilità di prendere i tiri oppure dicendo a D’Alie di restare in campo perché in quel momento la squadra ne aveva bisogno, quando magari da rotazione poteva essere il mio turno. Questo atteggiamento, ossia il saper riconoscere i momenti e mettersi a servizio della squadra, è frutto della mia stagione in Molise”.

MAGNOLIA AGAIN

Un atteggiamento, tra l’altro, che ha portato anche alla conferma della stessa ala capitolina nel roster della Magnolia che sarà, primo annuncio del club in vista della stagione 2018/19.

“Anche perché Mimmo (il coach e direttore sportivo Sabatelli, ndr) mi ha incastrato – ci scherza su Ciavarella – con un triennale. Al di là di tutto, è un rapporto che va avanti con reciproca soddisfazione e stiamo anche valutando di discutere la possibilità di ampliare la durata dell’accordo”.

AMBIENTE SUPERLATIVO

A mettere il punto esclamativo su di un’intesa così salda, peraltro, anche il fattore ambientale.

“Ho sempre giocato a Roma o nell’area capitolina e, nonostante qui i numeri siano molto alti, negli impianti, alla fine, a seguire le gare c’erano quasi esclusivamente i familiari delle giocatrici. A Campobasso, invece, c’è grande passione: la gente ti è vicina e ti incita, avendo grande rispetto di te sia come atleta che come persona. Direi di più, quasi una forma di ammirazione. Devo dire che sono stata davvero bene. Poi Mimmo (il coach Sabatelli, ndr) è spettacolare, Rossella (il main sponsor Ferro, ndr) è unica ed Antonella (la presidentessa Palmieri, ndr) sempre presente”.

UNITÀ ED UMILTÀ

Una vera e propria ‘dichiarazione d’amore’ per l’ambiente #fioridacciaio che sfocia in quelli che sono i buoni propositi per il torneo che sarà.

“Promesse? Senz’altro prometto al coach Sabatelli – chiosa – che farò meno facce sia in campo che in allenamento e farò di tutto per provare a tenere salda e compatta la squadra. Se c’è una cosa che quest’esperienza del Mondiale mi ha insegnato è che occorre essere sempre uniti, soprattutto se c’è qualche difficoltà, e bisogna rimanere umili anche se arrivano dei risultati in successione. Occorre rispettare tutti, senza aver timore di alcuno. Ed è appunto su questi principi che voglio dare il mio apporto alla squadra e, in questo, assieme a Roberta e Laura (le altre due riconfermate Di Gregorio e Reani, ndr), ci sarà l’occasione di essere tramite con le nostre nuove compagne”.

Photocredit: Maurizio Silla