Gravina: “Il centrodestra molisano scarica tutte le colpe su Toma”

42

gravina rapporto banca d'italiaCAMPOBASSO – “Uno dei punti che vanno subito affrontati sin dai primi giorni di quella che sarà la nuova legislatura regionale, è quello di rendere efficiente la macchina amministrativa, attuando scelte trasparenti che pongano l’attenzione su meriti e competenze. Vanno subito prodotte azioni strutturali che riguardano l’apparato dirigenziale della Regione Molise perché ciò è essenziale per governare i processi di sviluppo che andranno progettati e messi in atto e, quindi, allo stesso modo, andranno in breve tempo valutate con trasparenza le varie nomine in scadenza”. E’ quanto afferma in una nota il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Roberto Gravina.

“È necessario lavorare in modo differente da quanto fatto in passato – aggiunge Gravina -perché vanno evitate situazioni imbarazzanti per l’istituzione regionale, come quelle che sono state collezionate in questi anni attraverso nomine che, evidentemente, hanno creato più problemi che portato soluzioni in settori e ambiti che, invece, meritano attenzioni diverse”.

Il candidato presidente attacca quindi il centrodestra: “Chi ha fatto parte dell’ultima giunta e dell’ultima maggioranza in consiglio regionale, aveva un’idea evidentemente diversa su questo tema e visto che da quella parte riproporranno la stessa identica squadra, il rischio concreto che ripropongano anche quell’idea che ha portato la macchina amministrativa regionale ad incagliarsi ripetutamente è purtroppo forte e concreto”.

Per Gravina, infine, il centrodestra ha “scaricato tutte le responsabilità su un unico nome, ovvero quello del presidente Donato Toma, che rappresentava proprio lo stesso centrodestra di oggi. Non ricandidare il solo presidente ma ricandidare in blocco tutti i componenti della giunta uscente – conclude – rende chiaramente l’idea di un mondo politico di centrodestra che tende ad autoconservarsi al di là dei meriti acquisiti sul campo e questo tutto può garantire tranne che quel cambiamento di passo di cui la nostra gente e la nostra regione hanno bisogno”.